Ep. 13

L’arma del gaming

Questo episodio potrà sembrare merce per appassionati ma, in realtà, tratta di politica. Quella molto spiccola.

Slow News. Il primo progetto italiano di slow journalism.
Indice
    Dalle nostre serie Serie Giornalistiche
    Russiafrique

    La nostra serie sulle attività della Russia nel continente africano.

    Slow News. Il primo progetto italiano di slow journalism.

    La propaganda russa approda nel mondo dei videogiochi per espandere la propria influenza, specialmente in Africa.

     

    Il mercato del gaming africano (videogiochi online) è cresciuto a un ritmo incredibile negli ultimi anni: nel 2021 i gamer africani sub-sahariani erano 186 milioni, triplicati nei sei anni precedenti, e secondo il World Economic Forum, nel 2024 l’Africa si è consolidata come il mercato più in rapida crescita per l’industria del gaming.

     

    Secondo Africa Index, si prevede che il mercato africano dei giochi su mobile (mobile gaming) genererà entrate per 2,05 miliardi di dollari nel 2024 e, entro il 2027, si prevede che raggiungerà i 2,57 miliardi di dollari. Più di 310 milioni di utenti africani sono già giocatori attivi e grazie all’interesse per i giochi mobile, anche il settore dei casinò online è in forte crescita. Soluzioni di pagamento mobile come M-Pesa in Kenya, che consentono agli utenti di depositare e prelevare facilmente fondi, sono state integrate direttamente nelle piattaforme di gioco. Un settore che molti Paesi stanno già cominciando a regolamentare (Tanzania, Kenya, Ghana), mentre in altri non esistono ancora leggi di settore (Sudafrica, Nigeria).

    Il gaming è un mercato interessante sia per i volumi di fatturato (vicina ai 350 miliardi di dollari nel 2024) che per il potenziale che ha per la propaganda, sopratutto quella bellica, su cui la Russia va fortissima: il noto streamer russo Grisha Putin ha annunciato il rilascio, avvenuto il 12 luglio 2024, di una modifica in russo per il gioco di strategia Heart of Iron IV (HoI4, un gioco che non avendo requisiti grafici complessi non richiede hardware costosi e può essere giocato anche con un semplice smartphone). La modifica, che si chiama Africa Dawn, permetterà ai giocatori di guidare un Paese dell’Alleanza degli Stati del Sahel (Burkina Faso, Niger o Mali), la Nigeria o il Ciad, è stata sviluppata da Grisha Putin e da Africa Initiative, un’agenzia stampa russa verticale sull’Africa, legata al Cremlino e fondata ad ottobre 2023 da un ex-dirigente dei servizi russi, e permetterà ai giocatori di impersonare uno dei leader golpisti del Sahel, quelli che per usare il linguaggio di Grisha “prendono a calci nel sedere la Francia”. Potranno realizzare una Confederazione di Stati o riportare questi stessi Paesi al loro passato coloniale, potranno fronteggiare il terrorismo o allearsi con esso, chiamare nuovi partner, avviare campagne militari. L’intento è palese e lo ha spiegato lo stesso Grisha Putin.

    La Russia dovrebbe sviluppare i propri videogiochi come uno strumento più efficace per comunicare con i giovani di tutto il mondo.
    Grisha Putin
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    Il mondo di Aleksandrovich

    Grisha Putin, all’anagrafe Grigoriii Aleksandrovich Korolev, è nato nel 2005 a Mosca. A 16 anni, prima ancora dell’invasione dell’Ucraina, è diventato uno degli streamer di HoI4 più in vista e più in crescita di tutti, anche forse per l’approccio marcatamente nazionalista che ha sempre mostrato durante il gioco. Ha costruito una grande fanbase anche in Europa, in larga parte persa dopo il febbraio 2022, e nonostante i numeri non particolarmente importanti (su Twitch il suo canale è bloccato, su YouTube ha circa 24.000 iscritti, non moltissimi) mantiene un peso importante. Basta andare a leggere i forum su Reddit per riuscire a pesarne l’influenza.

     

    Dopo l’invasione russa dell’Ucraina Grisha è diventato un pezzo importante della propaganda online russa: ha detto di avere fatto la tessera di Russia Unita, il partito di Putin, ha provato ad arruolarsi, con scarso successo, nell’esercito e in polizia e ha trasmesso diverse stream di Hoi4 vestito con equipaggiamento militare dagli uffici del quartier generale di Wagner PMC, la società di mercenari di Evgenji Prigozhin.

     

    È la nuova frontiera della cyberwar russa, che fino a oggi si limitava agli hacker e alle fabbriche di troll: “Una cosa simile in un Paese Europeo sarebbe impensabile: Tommy Kay, un altro pezzo grosso dello streaming di HoI4, tedesco ed ex membro della Bundeswehr [le forze armate tedesche], oltre che ex-amico di Grisha, si é sempre limitato a dare qualche velata opinione simil-socialdemocratica” ci racconta Matteo, giocatore di HoI4 e accanito frequentatore dei forum online.

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    La modifica del gioco permetterà di andare, ad esempio, in Burkina Faso. Gli eventi il 30 settembre 2022, data non casuale: quel giorno Ibrahim Traoré, capitano delle Forze Armate del Burkina Faso, ha guidato il secondo colpo di stato militare nel Paese in meno di un anno. Traoré, e anche chi sceglierà di impersonarlo nel gioco, ha preso il potere dopo un attacco su larga scala a Djibo, quando i jihadisti attaccarono un convoglio di 150 camion carichi di cibo destinato alle popolazioni locali e scortato dall’esercito, il decimo attacco massiccio dal febbraio di quell’anno, in un Paese in cui il 40% del territorio è sotto il controllo di gruppi jihadisti.

     

    Questo è il contesto che il giocatore troverà al suo arrivo. Grisha ha dato qualche elemento in più in un articolo su Africa Initiative: i golpisti dovranno fare delle scelte, che determineranno le traiettorie geopolitiche nell’andamento del gioco: in caso di vittoria contro le resistenze francesi e dei Paesi vicini, gli stati golpisti potranno allearsi e ricevere sostegno tecnico-militare dalla Russia.

    Su Vkontakte, il social network più grande in Russia, African Dawn è descritta come “una mod per Hearts of Iron IV che ti porta nel cuore del continente africano, sull’orlo del cambiamento. Gruppi terroristici, alimentati da forze oscure, stanno provocando caos e distruzione nel tentativo di interrompere il delicato equilibrio”.

     

    Se i numeri non sono ancora particolarmente importanti, gli stream non fanno più di 15.000 partecipanti per volta, sicuramente la vetrina che stiamo guardando mostra un nuovo potenziale di come si fa la guerra e la propaganda nel XXI secolo: oggi l’età media in Africa è inferiore a 19 anni.

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