
Come può il Piano Mattei essere ‘non predatorio’ se, nella sua cabina di regia, l’unico attore assente è la diaspora africana?
Come può il Piano Mattei essere ‘non predatorio’ se, nella sua cabina di regia, l’unico attore assente è la diaspora africana?
Questo episodio potrà sembrare merce per appassionati ma, in realtà, tratta di politica. Quella molto spiccola.
Il Marocco è un importante produttore di cannabis e dal 2021 ne consente la coltivazione, l’esportazione e l’uso a scopo medico o industriale.
Swissaid stima che l’estrazione dell’oro artigianale e su piccola scala nei paesi africani abbia prodotto tra le 443 e le 596 tonnellate di oro nel 2022.
La fava di cacao il 26 marzo 2024 vale più di 10.000 dollari per tonnellata.
Le “nuove regioni russe” vogliono regalare forniture di cereali e fertilizzanti ai paesi africani.
Eni importa GNL dal Congo con Lukoil e dall’Algeria dai pozzi Gazprom: a cosa servono le sanzioni alla Russia?
A un anno dalla protesta sulla ciminiera, come sono cambiate le cose per i lavoratori della Portovesme? Poco e in peggio.
Per una crescita che non sia una trappola i prestiti all’Africa dovrebbero durare almeno 25 anni.
Il Piano Mattei non esiste da nessuna parte: non esiste alcun documento che possa riassumerne i progetti e gli stanziamenti.