
Fu uno dei primi, su mandato dell’ONU, a cercare una mediazione di pace tra Israele e Palestina. Fu ucciso in un agguato a Gerusalemme nel 1948.
Dall’Atlantico al Mar Rosso, la fascia del Sahel è oggi territorio di conquista per giunte militari: dopo i colpi di Stato in Mali (2021 e 2022), Guinea (2021), Burkina Faso (due golpe nel 2022), ma anche Ciad (la successione al potere di Deby figlio, 2021) e Sudan (2019, 2021, 2023), è ora il turno del Niger.
Bisogna stare molto attenti perchè in queste ore, in cui le cose accadono sotto il nostro naso e durante le quali è tutto un posizionarsi a suon di dichiarazioni, la disinformazione rischia di confondere ancora di più uno scenario che è già di suo piuttosto confuso. Una considerazione è già possibile farla: l’area saheliana è molto cambiata e, negli ultimi 10 anni, è passata dal cacciare i dittatori al potere a colpi di mestolo (come nel 2014 in Burkina Faso) all’accogliere come salvatori più o meno giovani giunte militari stufe del vassallaggio militare.
Il film Burkinabé Rising, uscito nel 2018 e che racconta la rivoluzione del 2014, è oggi un documento prezioso che ci mostra una realtà sociale che non esiste più. E che, nostro malgrado, non è mai stata sostenuta abbastanza. Buona visione.
Fu uno dei primi, su mandato dell’ONU, a cercare una mediazione di pace tra Israele e Palestina. Fu ucciso in un agguato a Gerusalemme nel 1948.
Ritrae mille mila bici che percorrono libere e sicure uno spazio che di solito è pericoloso e proibito a chi non è in automobile ed è una cosa che dovremmo rifare dovunque.
La cosa che vogliamo che resti di oggi, venerdì 3 ottobre 2025, è un testo effimero che tra meno di 24 ore sparirà, scritto dal cantante torinese Andrea Lazslo De Simone
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