
Un attacco contro il paternalismo, una malattia molto italiana che caratterizza il discorso dei giornali, della politica, della scuola e della famiglia.
Da febbraio è ripartito il reclutamento di mercenari da inviare in Mali per le operazioni dell’ex-gruppo Wagner in Africa: nell’ultimo mese, i canali Telegram ufficiali del gruppo hanno pubblicato una ventina di annunci, rivolgendosi a un pubblico principalmente russo e bielorusso, per la ricerca di nuovi mercenari da inviare in Africa. Un’operazione che era stata sospesa a marzo 2023.
Secondo un’indagine di Verstka a metà febbraio il leader della giunta militare in Mali, Assimi Goita, ha prolungato il contratto tra il governo maliano e la Wagner, che dispiega in Mali un migliaio di uomini (ufficialmente istruttori militari): si tratta in realtà di vere e proprie squadre d’assalto, che in parte aiutano e in parte coordinano le Forze Armate maliane e che sono al centro di diversi dossier che documentano stragi e violazioni sistematiche dei diritti umani.
Il gruppo Wagner cerca uomini di età compresa tra i 22 e i 50 anni provenienti dalla Russia, dalla Bielorussia o da una ex-repubblica sovietica, promette un contratto di sei mesi prorogabile, uno stipendio di 240.000 rubli (poco meno di 2.400 euro) e un’assicurazione sulla vita (che poi è il bonus che fa più gola ai mercenari). La stessa cifra veniva offerta negli annunci per i mercenari che volevano partire per l’Ucraina. I candidati devono presentare i certificati di uno psichiatra e di un narcologo, certificati medici di negatività a epatite, sifilide e HIV, ecografie, un certificato di igienizzazione del cavo orale, il casellario giudiziario, la carta d’identità militare, il passaporto in stato di validità.
Secondo Verskta le reclute non vogliono più andare sul fronte ucraino ma preferiscono unirsi ai ranghi africani dell’organizzazione: in Africa il clima è migliore e non si rischia di finire in conflitto con le forze armate russe, pestandosi i piedi a vicenda. Tuttavia, molti di coloro che vorrebbero partire per l’Africa avrebbero problemi a ottenere il passaporto o hanno divieti di lasciare il Paese di origine. Questa operazione di reclutamento, che riguarda sia soldati che piloti di droni, viene effettuato da una decina di reclutatori, un’operazione tra le più massicce da quando esiste Wagner.
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