Intelligenze Artificiali generative e giornalismo su Slow News
Con l’avvento delle intelligenze artificiali generative (come Chat-GPT, Dall-e, Midjourney e simili), i giornali si devono porre il problema di come utilizzare questi strumenti.
Per questo, abbiamo lavorato a questa policy a partire dal mese di febbraio 2023.
L’abbiamo pubblicata la prima volta il 21 marzo 2023. L’ultimo aggiornamento risale al 15 aprile 2024.
Come usiamo le AI generative su Slow News?
Nessun testo che pubblichiamo è mai generato direttamente da un’intelligenza artificiale.
Non usiamo mai le intelligenze artificiali generative per produrre testi giornalistici da zero.
Non pubblichiamo mai alcun testo generato da intelligenze artificiali (anche se editato) senza prima sottoporlo a verifica, secondo i più alti standard giornalistici.
Usiamo le intelligenze artificiali generative come assistenti nel processo di lavorazione (per esempio: riassunti, che comunque verifichiamo; mappe mentali; idee per titoli o per post sui social).
Usiamo le intelligenze artificiali generative per produrre illustrazioni di alcuni dei nostri pezzi, dichiarandolo esplicitamente. Lo facciamo, in particolare, per illustrare concetti astratti. Questo non ci impedisce di pagare il lavoro di fotografi e fotografe, illustratrici e illustratori quando ne abbiamo la possibilità.
Non usiamo mai le intelligenze artificiali generative per produrre contenuti fotorealistici, nemmeno per illustrare eventuali articoli in cui si parla di deepfake. Un’immagine fotorealistica illustra l’evento Artificially Informed che abbiamo organizzato.
Pensiamo che la diffusione della cultura delle intelligenze artificiali sia fondamentale. Per questo ci occupiamo di formazione dei giornalisti, in modo che si diffondano competenze adeguate per l’uso delle intelligenze artificiali generative ma anche per la copertura giornalistica di una serie di innovazioni tecnologiche che riguardano molti ambiti.
Sottoponiamo queste regole a revisione e integrazione periodica.