Anche se oggi l’ex Claudia è un polo culturale, e al di là del muro di cinta che la delimita si vedono i tetti di alcune villette, condivide ancora l’ingresso con altri capannoni industriali e commerciali ai quali si accede proprio dalla via Pontina, la statale che collega Roma a Latina. I tir parcheggiati all’esterno disorientano chi cerca eventi e servizi.
«Questa posizione è strategica per alcuni aspetti, meno per altri», commenta Barbaliscia. Il riferimento è al Banco alimentare del Lazio, a cui l’amministrazione comunale ha assegnato gratuitamente uno spazio. La onlus recupera le eccedenze di cibo della produzione agricola, dell’industria alimentare e della grande distribuzione e le consegna a titolo gratuito alle mense degli enti non profit. Un’attività che muove con i tir tonnellate di prodotti ogni settimana, per la quale i locali ampi di un’ex fabbrica, ben collegati al resto del territorio regionale, sono l’ideale.
Il Banco alimentare all’ex Claudia ci è arrivato dopo i lavori di riqualificazione energetica, finanziati con circa un milione di euro del programma della regione Lazio Plus, acronimo di Piano locale urbano di sviluppo, cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) nell’ambito della programmazione 2007-2013.
Anche se quando l’iter è partito, nel 2012, l’ex fabbrica era già stata trasformata in uno spazio per attività artigianali e culturali, I’investire sulla sua riqualificazione «ha spinto l’amministrazione a trovare una nuova vocazione per l’ex Claudia e a sfruttare meglio i suoi spazi», ha spiegato Caporaso.
Per alcune attività la domanda è arrivata dal territorio. Come il centro antiviolenza gestito da una storica associazione di Latina, il Centro donna Lilith, che, raccogliendo i dati, si era accorta che le richieste di aiuto dal territorio di Aprilia erano sempre di più.
L’amministrazione ha accolto la proposta e, ottenuti i finanziamenti grazie a un bando della Regione, il progetto è partito. «Questa non sarà la sistemazione definitiva: stiamo ristrutturando locali più centrali. Poter disporre di uno spazio versatile come quello dell’ex Claudia, però, ha permesso all’amministrazione di attivare subito il servizio», spiega Barbaliscia. Per Giulia Bertassello, operatrice del centro antiviolenza, «la mancanza di un collegamento con i mezzi pubblici ha creato problemi alle utenti, ma l’isolamento ha un risvolto positivo: le donne lo percepiscono come un luogo protetto. Lo testimonia il fatto che dal 2018, anno di apertura, ad oggi le richieste di aiuto sono più che raddoppiate».