Sempre nell’ambito di Hope è stato ristrutturato l’ex convitto degli infermieri, con l’annessa Torre dei Righi, l’ultimo bastione rimasto della seconda cinta muraria di Empoli, quella costruita nel trecento, all’interno del quale sono stati ricavati spazi pronti a ospitare una serie di servizi, tra i quali una sezione della biblioteca dedicata ai ragazzi. Di Hope fa parte anche la ristrutturazione dell’ex Sert, gestito dalla Asl Toscana, chiuso nel 2013. Affaccia su una piazza delimitata dalle mura storiche. Anche il suo nome, piazza XXIV luglio, è parte della storia della città. Per capirlo basta leggere la targa sul muro dell’ex Sert: il 24 luglio 1944 in quello spiazzo i nazifascisti uccisero 29 persone. L’immobile, ristrutturato e reso efficiente dal punto di vista energetico, da giugno 2023 ospita i 14 appartamenti del progetto Condominio solidale: uno di questi è stato trasformato dall’associazione Vorrei Prendere il Treno, impegnata in progetti di abbattimento delle barriere architettoniche, in una smart home che con un sistema di domotica avanzata garantisce autonomia a una ragazza con disabilità; altri tre a un’associazione che si occupa di fornire servizi socio-sanitari e altri dieci sono stati assegnati ad anziani soli e famiglie in disagio abitativo. Due categorie in aumento a Empoli.
Secondo dati Istat diffusi dal comune, l’incidenza degli anziani soli sul totale delle persone con più di 65 anni, circa un quarto dell’intera popolazione, è passata dal 15,3 al 21 per cento tra il 1991 e il 2011, mentre le famiglie in disagio abitativo, sempre nel 2011, erano il 4,1 per cento del totale rispetto a una media regionale del 3,7 per cento. Ai piani inferiori dell’ex Sert dovrebbe invece arrivare una Casa di comunità, una struttura di «medicina del territorio» che punta a offrire un «servizio di assistenza socio-sanitaria», si legge sul sito comunale. E, poi, ancora, di Hope fa parte anche la risistemazione delle strade e delle piazze circostanti, con l’obiettivo di renderle accessibili. «Il filo conduttore degli interventi sugli spazi esterni è la permeabilità. L’ex ospedale, per esempio, occupa un intero isolato. Stiamo lavorando per rendere il piano terra aperto e transitabile, collegando così due diversi assi urbani. Questa connessione è un grimaldello per mettere in moto nuove relazioni», continua la sindaca Barnini.