📌 Attenzione alla coesione – “L’uso ripetuto della politica di coesione per rispondere alle crisi può distoglierla dalla sua finalità strategica primaria di ridurre la disparità di sviluppo tra regioni”, si legge in un rapporto della Corte dei Conti europea pubblicato ad inizio febbraio e ripreso da ANSA.
I fondi della politica di coesione, negli ultimi anni, sono stati usati per contrastare la pandemia, per l’accoglienza dei rifugiati ucraini, per mitigare il caro energia. Secondo i revisori quindi, “la politica di coesione è stata spesso utilizzata per fornire risposte a breve termine alle crisi e alcune modifiche così introdotte ne sono poi diventate caratteristiche ordinarie” ma, tale utilizzo, potrebbe “ripercuotersi sul conseguimento della sua finalità strategica primaria, ossia ridurre le disparità tra regioni europee”.
Vai al rapporto sul sito della Corte dei conti Ue.
📌 Rilasciato senza condizioni – Niccolò Figà-Talamanca, arrestato a dicembre nell’ambito dello scandalo chiamato Qatargate, è stato rilasciato senza condizioni.
«Nel dossier ci sono nuovi elementi che hanno portato alla decisione di rimettere in libertà» il segretario generale della ong No Peace Without Justice, ha dichiarato un un portavoce della procura federale del Belgio lo scorso fine settimana.
Figà-Talamanca era stato accusato di associazione criminale, corruzione e riciclaggio e, secondo diverse fonti di stampa, sarebbe stato scagionato da Antonio Panzeri, l’ex parlamentare europeo al centro dello scandalo che ha firmato un accordo per collaborare con la procura in cambio di uno sconto di pena. Il rilascio del segretario dell’Ong, che aveva passato fuori dal carcere solo alcuni giorni con un braccialetto elettronico, ha sollevato dubbi e perplessità sulle modalità con cui l’inchiesta viene condotta e sulla solidità delle accuse mosse dal magistrato Michel Claise.
📌 Dare e avere – Nel 2021, l’Italia ha contribuito con 18,1 miliardi di euro al bilancio dell’Unione Europea mentre, dalla stessa Ue, ha ottenuto 26,724 miliardi di euro, di cui 10,198 legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza. È la prima volta che succede, ha sottolineato la Corte dei conti.
Certo, una parte dei fondi del Pnrr sono prestiti che il nostro Paese dovrà restituire all’UE, ma il cambiamento è comunque significativo perché l’Italia è da molto tempo un contributore netto del bilancio Ue, come la Francia o la Germania. Cioè è uno di quei paesi che, in termini di mero contributi economici, danno più di quel che ricevono all’Unione Europea.
“La nuova posizione dell’Italia – conclude però la Corte dei conti – andrà valutata solo all’esito del programma di investimento legato ai Piani nazionali di ripresa e resilienza e, più in generale, alla realizzazione degli strumenti espansivi presenti nel Quadro finanziario pluriennale vigente fino al 2027”.
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