Ep. 07

La povertà ti riguarda

Potevamo mettere un punto di domanda, ma non l’abbiamo fatto. Perché la risposta, alla fine, è sempre sì: la povertà ti riguarda, in tanti modi diversi.

Slow News. Il primo progetto italiano di slow journalism.
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Su Slow News raccontiamo l’impatto della politica di coesione dell’Unione Europea sul nostro Paese: storie di progetti, di persone, di istituzioni, ma anche contesti e spiegazioni di cosa, chi e perché sta dietro a questi soldi.
Ma ABNE non è solo articoli. È anche una newsletter.

Slow News. Il primo progetto italiano di slow journalism.

Potevamo mettere un punto di domanda, ma non l’abbiamo fatto. Perché la risposta, alla fine, è sempre sì: la povertà ti riguarda, in tanti modi diversi.

La povertà è un problema complesso. Il senso comune di solito definisce povere le persone che non hanno soldi a sufficienza. Ma a sufficienza per cosa? Per esempio, per il cibo, l’alloggio, i vestiti. Eppure non basta.

 

Spesso si pensa che siano povere le persone che non hanno un lavoro. Però anche questo non è sufficiente: esiste anche il lavoro povero. Esistono, cioè, persone che hanno un’occupazione retribuita ma non a sufficienza.

In più, la povertà è anche mancanza di accesso ai servizi di base, all’assistenza sanitaria, all’istruzione. Si può nascere già poveri. Si può diventare poveri.

 

Per capirlo, dobbiamo capire, prima di tutto, cos’è la povertà, chi sono le persone povere, che cos’è la povertà educativa, che cos’è la povertà ereditaria. Infine, che cos’è il rischio di povertà.

Per rispondere a tutte queste domande abbiamo un pezzo speciale che arricchisce la serie di ABNE sulla povertà e che puoi leggere qui.

Per chi ha qualche anno di meno

Nel luglio 2022, è stato approvato il nuovo accordo di partenariato tra l’Italia e la Commissione Europea che prevede un investimento di 42,7 miliardi di euro per la coesione economica, sociale e territoriale dal 2021 al 2027. Di questi, 1 miliardo di euro è stato stanziato per il Fondo per la transizione giusta, il cui obiettivo è aiutare la transizione “verde”.

 

Tra le aree coinvolte dal Fondo c’è anche Taranto, il cui piano territoriale prevede la riqualificazione dei lavoratori, lo sviluppo di energia pulita, la creazione di aree verdi e il supporto alle piccole e medie imprese.

 

Leggi l’articolo di Gaia Canestri su Zai.net, nostro partner nel progetto ABNE Next Generation.

News flow dall'Europa

📌 Attenzione alla coesione – “L’uso ripetuto della politica di coesione per rispondere alle crisi può distoglierla dalla sua finalità strategica primaria di ridurre la disparità di sviluppo tra regioni”, si legge in un rapporto della Corte dei Conti europea pubblicato ad inizio febbraio e ripreso da ANSA.

 

I fondi della politica di coesione, negli ultimi anni, sono stati usati per contrastare la pandemia, per l’accoglienza dei rifugiati ucraini, per mitigare il caro energia. Secondo i revisori quindi, “la politica di coesione è stata spesso utilizzata per fornire risposte a breve termine alle crisi e alcune modifiche così introdotte ne sono poi diventate caratteristiche ordinarie” ma, tale utilizzo, potrebbe “ripercuotersi sul conseguimento della sua finalità strategica primaria, ossia ridurre le disparità tra regioni europee”.

 

Vai al rapporto sul sito della Corte dei conti Ue.

 

📌 Rilasciato senza condizioni – Niccolò Figà-Talamanca, arrestato a dicembre nell’ambito dello scandalo chiamato Qatargate, è stato rilasciato senza condizioni.

 

«Nel dossier ci sono nuovi elementi che hanno portato alla decisione di rimettere in libertà» il segretario generale della ong No Peace Without Justice, ha dichiarato un un portavoce della procura federale del Belgio lo scorso fine settimana.

 

Figà-Talamanca era stato accusato di associazione criminale, corruzione e riciclaggio e, secondo diverse fonti di stampa, sarebbe stato scagionato da Antonio Panzeri, l’ex parlamentare europeo al centro dello scandalo che ha firmato un accordo per collaborare con la procura in cambio di uno sconto di pena. Il rilascio del segretario dell’Ong, che aveva passato fuori dal carcere solo alcuni giorni con un braccialetto elettronico, ha sollevato dubbi e perplessità sulle modalità con cui l’inchiesta viene condotta e sulla solidità delle accuse mosse dal magistrato Michel Claise. 

 

📌 Dare e avere – Nel 2021, l’Italia ha contribuito con 18,1 miliardi di euro al bilancio dell’Unione Europea mentre, dalla stessa Ue, ha ottenuto 26,724 miliardi di euro, di cui 10,198 legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza. È la prima volta che succede, ha sottolineato la Corte dei conti.

 

Certo, una parte dei fondi del Pnrr sono prestiti che il nostro Paese dovrà restituire all’UE, ma il cambiamento è comunque significativo perché l’Italia è da molto tempo un contributore netto del bilancio Ue, come la Francia o la Germania. Cioè è uno di quei paesi che, in termini di mero contributi economici, danno più di quel che ricevono all’Unione Europea.

 

“La nuova posizione dell’Italia – conclude però la Corte dei conti – andrà valutata solo all’esito del programma di investimento legato ai Piani nazionali di ripresa e resilienza e, più in generale, alla realizzazione degli strumenti espansivi presenti nel Quadro finanziario pluriennale vigente fino al 2027”.

Leggi il comunicato della Corte dei Conti

Ancora indietro?

Alla fine di giugno 2022 è stato certificato un importo totale di 3,72 milioni di euro di spese relative alle strategie di sviluppo urbano sostenibile del programma 2014-2020 del POR della regione Calabria. La somma destinata dal POR per lo sviluppo urbano, uno degli assi di interesse delle politiche di coesione europee sui territori, però, sfiorava i 200 milioni di euro. Ciò significa che una grandissima percentuale dei fondi non sono stati ancora spesi.

 

Non è una dinamica inedita. Nel reportage Il turismo senza le persone non funziona, che abbiamo pubblicato durante la prima edizione del progetto ABNE, Sarah Gainsforth aveva raccontato la stessa dinamica.«La Calabria», aveva scritto, «soffre di un problema di incapacità di spesa dei fondi pubblici. Così da opportunità i fondi diventano un fattore depressivo.

Scopri come, leggi il suo reportage.

La posta di ABNE

La settimana scorsa una nostra lettrice ci ha segnalato una imprecisione. Parlando dell’intervento del Consiglio d’Europa sul decreto legge del Governo per regolamentare i flussi migratori e limitare le possibilità di azione delle ONG, abbiamo semplificato attribuendo il parere al Consiglio, ma non è esatto.

 

In questo caso, infatti, il parere del Consiglio d’Europa è in realtà il parere di Consiglio degli Esperti, istituito dal Consiglio d’Europa, e la segnalazione al governo italiano è arrivata tramite una lettera della commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa Dunja Mijatović. Puoi leggere qui la sua lettera.

 

Nel frattempo, come ci ha segnalato la stessa lettrice, il Governo italiano ha risposto alla commissaria, con questa lettera.

 A Brave New Europe – Next Generation è un progetto di Slow News, Internazionale, Percorsi di Secondo Welfare, La Revue Dessinée Italia, Zai.Net. È finanziato dall’Unione Europea, ma i contenuti riflettono esclusivamente i nostri punti di vista e autrici e autori dei contenuti sono indipendenti e i soli responsabili di questa pubblicazione.
La Commissione Europea non è in alcun modo responsabile di come verranno utilizzate le informazioni contenute in questo progetto.

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Prossimo episodio

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Che fine fanno i soldi della Coesione UE?

In un paese molto anziano come l’Italia, progetti di residenza popolare da assegnare a persone anziane autosufficienti con l’obiettivo di ritardare quanto più possibile l’ingresso di queste persone nella fase di non autosufficienza sono vitali.

Tutti gli episodi

1

La fabbrica che diventa polo multifunzionale

Rigenerazione urbana è una parola a rischio, che può facilmente trasformarsi in gentrificazione. 
La prima è virtuosa: si tratta di trasformare un luogo esistente, un edificio, per renderlo utile alla comunità e vicino alle esigenze di chi ha meno.
La seconda è un processo che espelle progressivamente dalle aree di valore delle città le persone con meno disponibilità.

02

Dall’edilizia pesante all’impatto (quasi) zero

Il quartiere di Monterusciello, situato a Pozzuoli in provincia di Napoli, è stato costruito negli anni ’80 per accogliere gli abitanti di altre zone colpite da bradisismo.

Gli edifici del quartiere sono realizzati in prefabbricazione pesante e hanno problemi di scarso isolamento. Il che comporta un elevato consumo di energia, sia per il riscaldamento sia per il raffreddamento. 

04

Qual è la priorità?

Sono usciti i nuovi dati dell’Eurobarometro(*): abbiamo potuto visionarli in anteprima e farci per tempo un’idea di quel che vale la pena di riassumere e che non troverai necessariamente nella copertura giornalistica “mainstream”.

05
06
07

Che fine fanno i soldi della Coesione UE?

In un paese molto anziano come l’Italia, progetti di residenza popolare da assegnare a persone anziane autosufficienti con l’obiettivo di ritardare quanto più possibile l’ingresso di queste persone nella fase di non autosufficienza sono vitali.

08

Una straordinaria accoglienza

Il 24 febbraio 2022, con l’inizio dell’invasione russa in Ucraina, l’Europa si è trovata a far fronte non solo al conflitto scoppiato alle sue porte, ma anche a uno straordinario afflusso di profughi in fuga

09
Altri articoli Politica
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“La migliore autonomia strategica è la coesione”, una conversazione con l’ex presidente estone Kersti Kaljulaid

Nel solco dei “neo-idealisti”, l’ex presidente estone riflette in questa intervista sulla necessità di continuare lo sforzo di coesione attorno al sostegno militare all’Ucraina. Secondo lei, le trasformazioni nate in mezzo alla prova della guerra dovrebbero permettere all’Unione di approfondire la sua integrazione interna e di rafforzare le relazioni con il suo vicinato a Sud.

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Un’Europa frammentata? 10 punti sulla politica di coesione e le divergenze territoriali nell’Unione

Ridurre i divari e le disuguaglianze tra le regioni è un obiettivo fondamentale dell’integrazione europea. Destinata a favorire la convergenza e la crescita, la politica di coesione si sviluppa su un lungo periodo, ma è stata messa a dura prova dagli shock improvvisi della pandemia e della guerra in Ucraina. In 10 punti e attraverso 26 grafici e mappe, tracciamo un bilancio dello stato attuale della politica di coesione e del suo futuro, mentre gli Stati membri si preparano a un allargamento che potrebbe sconvolgerne le coordinate.

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