Una straordinaria accoglienza
Il 24 febbraio 2022, con l’inizio dell’invasione russa in Ucraina, l’Europa si è trovata a far fronte non solo al conflitto scoppiato alle sue porte, ma anche a uno straordinario afflusso di profughi in fuga
In un paese molto anziano come l’Italia, progetti di residenza popolare da assegnare a persone anziane autosufficienti con l’obiettivo di ritardare quanto più possibile l’ingresso di queste persone nella fase di non autosufficienza sono vitali.
Su Slow News raccontiamo l’impatto della politica di coesione dell’Unione Europea sul nostro Paese: storie di progetti, di persone, di istituzioni, ma anche contesti e spiegazioni di cosa, chi e perché sta dietro a questi soldi.
Ma ABNE non è solo articoli. È anche una newsletter.
In un paese molto anziano come l’Italia, progetti di residenza popolare da assegnare a persone anziane autosufficienti con l’obiettivo di ritardare quanto più possibile l’ingresso di queste persone nella fase di non autosufficienza sono vitali.
Ritardare l’ingresso nella non autosufficienza consente agli anziani di vivere in salute per più tempo, di prender parte ad attività di sostegno sociale o familiare più a lungo e al sistema sanitario di far fronte a spese rilevanti per una quota minore di tempo.
Lo scorso 18 gennaio il Comune di Pisa ha inaugurato una palazzina nuova di zecca, coi colori pastello ben nitidi, l’asfalto ancora lucido e la bandierina dell’Unione Europea ben in vista sulla facciata principale. Doveva ospitare È stata costruita grazie a un contributo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Por Toscana): poco più di 4 milioni di euro interamente erogati e per i quali la fine del progetto era posta al 2 agosto 2022.
Ma dopo l’inaugurazione non è successo nulla.
Il progetto ABNE è frutto di una collaborazione unica tra testate giornalistiche indipendenti: Slow News, Internazionale, La Revue Dessinèe Italia e Zai.net. Sull’Essenziale di Internazionale puoi leggere i primi tre reportage su dieci che usciranno nei prossimi mesi:
📌 Il voto sulle emissioni delle auto, infine – Tutte le auto vendute dal 2035 nell’Unione Europea saranno a emissioni zero: i ministri dell’Energia e dei Trasporti dell’Ue hanno approvato il regolamento che vieterà la vendita di tutti i veicoli con motore a combustione, ad eccezione di quelli alimentati con e-fuels – carburanti sintetici prodotti estraendo idrogeno dall’acqua e CO2 dall’atmosfera. Lo riporta Euronews, spiegando come l’Italia, insieme a Romania e Bulgaria, si sia astenuta dal voto. Il nostro Paese voleva una deroga anche per i biocarburanti, che però non è arrivata.
📌 Il vero cibo italiano. E i suoi sovrani – In un’intervista al Financial Times, il professore di “Storia dell’alimentazione” Alberto Grandi ha ricordato l’ origine di alcuni piatti tipici italiani, separando la verità dalle narrazioni pubblicitarie. Le considerazioni dell’esperto hanno scatenato forti polemiche, da parte di rappresentanti della maggioranza di governo e di alcune associazioni del settore alimentare, tutti in difesa del cosiddetto Made in Italy. Eppure, fa notare Sara Manisera, “ il latte per fare famosi formaggi arriva dalla Polonia, il grano degli spaghetti arriva dal Canada o dalla Russia, la carne di maiale usata per prosciutti rinomati arriva dall’est Europa”. “Chi difende a spada tratta il Made in Italy – continua la giornalista – in realtà difende alcuni gruppi di potere”. “La chiamano sovranità alimentare ma qui – conclude Manisera – sembra solo una conservazione del potere in mano ai soliti noti. I soliti sovrani”.
L’invecchiamento del nostro paese si avverte in maniera ancor più acuta nelle piccole realtà: borghi e paesi che tendono a svuotarsi e a morire lentamente. Ma siamo sicuri che sia l’unica direzione? Il piccolo comune di Monticchiello, frazione di Pienza nella provincia di Siena, ha provato a generare un modello alternativo sostenuto anche dalla politica di coesione Ue e ha dimostrato che gli over 65 possono contribuire a rimettere in vita quei borghi che – per questioni anagrafiche e sociali – si stanno svuotando.
A Brave New Europe – Next Generation è un progetto di Slow News, Internazionale, Percorsi di Secondo Welfare, La Revue Dessinée Italia, Zai.Net. È finanziato dall’Unione Europea, ma i contenuti riflettono esclusivamente i nostri punti di vista e autrici e autori dei contenuti sono indipendenti e i soli responsabili di questa pubblicazione.
La Commissione Europea non è in alcun modo responsabile di come verranno utilizzate le informazioni contenute in questo progetto.
Su Slow News raccontiamo l’impatto della politica di coesione dell’Unione Europea sul nostro Paese: storie di progetti, di persone, di istituzioni, ma anche contesti e spiegazioni di cosa, chi e perché sta dietro a questi soldi.
Ma ABNE non è solo articoli. È anche una newsletter.
Il 24 febbraio 2022, con l’inizio dell’invasione russa in Ucraina, l’Europa si è trovata a far fronte non solo al conflitto scoppiato alle sue porte, ma anche a uno straordinario afflusso di profughi in fuga
Quattro redazioni italiane diverse che lavorano insieme è una rarità, una vera notizia. Questo è A Brave New Europe.
Rigenerazione urbana è una parola a rischio, che può facilmente trasformarsi in gentrificazione.
La prima è virtuosa: si tratta di trasformare un luogo esistente, un edificio, per renderlo utile alla comunità e vicino alle esigenze di chi ha meno.
La seconda è un processo che espelle progressivamente dalle aree di valore delle città le persone con meno disponibilità.
Il quartiere di Monterusciello, situato a Pozzuoli in provincia di Napoli, è stato costruito negli anni ’80 per accogliere gli abitanti di altre zone colpite da bradisismo.
Gli edifici del quartiere sono realizzati in prefabbricazione pesante e hanno problemi di scarso isolamento. Il che comporta un elevato consumo di energia, sia per il riscaldamento sia per il raffreddamento.
Sono usciti i nuovi dati dell’Eurobarometro(*): abbiamo potuto visionarli in anteprima e farci per tempo un’idea di quel che vale la pena di riassumere e che non troverai necessariamente nella copertura giornalistica “mainstream”.
Mentre il mercato del lavoro è alle prese con l’aumento delle dimissioni da un lato e il fenomeno del quiet quitting dall’altro, il benessere dei lavoratori diventa sempre più un tema centrale per le aziende.
Potevamo mettere un punto di domanda, ma non l’abbiamo fatto. Perché la risposta, alla fine, è sempre sì: la povertà ti riguarda, in tanti modi diversi.
In un paese molto anziano come l’Italia, progetti di residenza popolare da assegnare a persone anziane autosufficienti con l’obiettivo di ritardare quanto più possibile l’ingresso di queste persone nella fase di non autosufficienza sono vitali.
Il 24 febbraio 2022, con l’inizio dell’invasione russa in Ucraina, l’Europa si è trovata a far fronte non solo al conflitto scoppiato alle sue porte, ma anche a uno straordinario afflusso di profughi in fuga
Se l’Unione vuole avere successo in questa nuova fase, deve rivolgersi verso il Sud. Per Amedeo Lepore, la politica di coesione può consentire di ancorare l’Europa alle profonde trasformazioni della globalizzazione, a condizione che sia in grado di sviluppare un metodo euro-mediterraneo.
Mentre il mercato del lavoro è alle prese con l’aumento delle dimissioni da un lato e il fenomeno del quiet quitting dall’altro, il benessere dei lavoratori diventa sempre più un tema centrale per le aziende.
Nel solco dei “neo-idealisti”, l’ex presidente estone riflette in questa intervista sulla necessità di continuare lo sforzo di coesione attorno al sostegno militare all’Ucraina. Secondo lei, le trasformazioni nate in mezzo alla prova della guerra dovrebbero permettere all’Unione di approfondire la sua integrazione interna e di rafforzare le relazioni con il suo vicinato a Sud.
Ridurre i divari e le disuguaglianze tra le regioni è un obiettivo fondamentale dell’integrazione europea. Destinata a favorire la convergenza e la crescita, la politica di coesione si sviluppa su un lungo periodo, ma è stata messa a dura prova dagli shock improvvisi della pandemia e della guerra in Ucraina. In 10 punti e attraverso 26 grafici e mappe, tracciamo un bilancio dello stato attuale della politica di coesione e del suo futuro, mentre gli Stati membri si preparano a un allargamento che potrebbe sconvolgerne le coordinate.