Secondo un rapporto del McKinsey Global Institute dal titolo “Reinventare la crescita economica in Africa: trasformare la diversità in opportunità”, entro il 2050 il 25% degli abitanti della terra (2,5 miliardi) proverrà dall’Africa, che offrirà una molteplicità di occasioni per uno sviluppo robusto e inclusivo, mettendo a disposizione una ricca dotazione di risorse naturali e un abbondante potenziale umano – il 40% dei giovani sarà africano – per incrementare la prosperità non solo in quell’area, ma in tutto il mondo. Questo continente non è monolitico, rappresentando un’economia da tremila miliardi di dollari, con una popolazione di oltre 1,4 miliardi di persone, distribuita in 54 Paesi. In questa sterminata estensione, infatti, vi sono aree che crescono più della media complessiva da vent’anni, altre che hanno accelerato la loro performance nello scorso decennio, altre ancora che hanno rallentato recentemente il loro andamento e un ulteriore gruppo che fatica ad avanzare. Pressoché la metà dell’Africa si trova in Paesi collocati al di sopra della media, che costituiscono, però, solo un quarto del PIL totale. Il numero delle imprese che realizzano guadagni pari o superiori a 1 miliardo di dollari è di quasi 350 in tutto il continente.
Nonostante un quadro globale molto incerto e mutevole, le economie africane hanno rivelato una forte resilienza, ottenendo un aumento del PIL del 3,2% nel 2023, in calo rispetto al 4,1% del 2022, ma registrando una risalita a livello mondiale, che le porterà a una crescita media del 4% tra il 2024 e il 2025. Tuttavia, gran parte dei Paesi africani ha continuato a fare i conti con elevate pressioni inflazionistiche, accumulo di debito, disuguaglianze e povertà diffuse, condizioni sanitarie critiche, cambiamenti climatici ed eventi meteorologici estremi. Considerando un arco di tempo trentennale, si osserva che mentre negli anni Novanta il PIL è progredito del 2,7% e la popolazione del 12,7%, all’inizio del nuovo millennio il PIL è salito al 5,1%, dando abbrivo al periodo di “ripresa dell’Africa”, con un vorticoso incremento della produttività e un’impennata delle prime trenta economie africane. Negli ultimi anni si è verificata un’inversione di tendenza, con un indebolimento della produttività in ogni settore, patendo una crescita sostenuta prevalentemente dai prezzi delle materie prime e dagli investimenti diretti esteri.