Ep. 1

Un progetto unico

Quattro redazioni italiane diverse che lavorano insieme è una rarità, una vera notizia. Questo è A Brave New Europe.

Slow News. Il primo progetto italiano di slow journalism.
Dalle nostre serie Serie Giornalistiche
La newsletter di A Brave New Europe

Su Slow News raccontiamo l’impatto della politica di coesione dell’Unione Europea sul nostro Paese: storie di progetti, di persone, di istituzioni, ma anche contesti e spiegazioni di cosa, chi e perché sta dietro a questi soldi.
Ma ABNE non è solo articoli. È anche una newsletter.

Slow News. Il primo progetto italiano di slow journalism.

Quattro redazioni italiane diverse che lavorano insieme è una rarità, una vera notizia.

Slow NewsInternazionaleZai.net e la Revue Dessinée Italia raccontano insieme, ciascuna secondo il proprio punto di vista, la politica di coesione europea.

 

Percorsi di Secondo Welfare ci dà supporto tecnico e scientifico. Questo progetto si chiama A Brave New Europe – Next Generation e parlerà anche di Europa, di problemi reali e di soluzioni.

 

Per noi è motivo di enorme soddisfazione fare da capofila a un progetto simile: siamo felicissimi di partire, anche perché per noi è un percorso iniziato più di un anno fa.

Questa è la seconda edizione di un progetto pensato per durare nel tempo, che esiste anche grazie a te. Il punto di partenza c’è già. Trovi il glossario qui. È una guida, fondamentale, per capire:

  • di cosa stiamo parlando esattamente
  • di quanti soldi stiamo parlando (spoiler: tanti!)

Per chi ha qualche anno in meno

«Non è semplice fidarsi delle istituzioni quando spesso la politica tradisce se stessa, diventa corrotta, e si allontana dai cittadini. Ma non bisogna partire prevenuti».

Scrive così Alex Lung, uno dei giovani (e a volte giovanissimi) giornalisti di Zai.net in un pezzo che spiega la politica di coesione europea in maniera semplice: puoi leggerlo qui.

 

È perfetto per studentesse e studenti, ma anche per aiutare tutti noi a orientarci: se ti sembra interessante, gira questa newsletter a scuole, insegnanti e studenti.

Dall'Europa

L’Unione Europea è un’entità complessa, piena di contraddizioni. C’è un pezzo stupendo di Politico che racconta molto bene una di queste contraddizioni. Si intitola Brussels is blind to diversity. Si legge da qui. Nonostante sia passato qualche anno – e nonostante qualche piccolo passo avanti –, la cecità delle istituzioni alla diversità dei punti di vista e della rappresentanza è sempre attuale, purtroppo.

 

Qualche giorno fa è stato presentato un codice etico per chi lavora come fact checker – quelle persone che verificano i fatti e poi scrivono cos’hanno scoperto.
È molto interessante anche per cittadine e cittadini che non si occupano di informazione, perché ci sono anche le modalità per attivarsi e controllare a nostra volta il lavoro dei fact checker. Si scarica da qui.

 

E a proposito di contraddizioni, Alberto Puliafito, il direttore di Slow News è stato Bruxelles per la settimana delle Regioni e delle Città. Dalla sua esperienza è uscito fuori un breve pezzo che si intitola Ridurre le disuguaglianze non significa niente. Può sembrare un titolo paradossale, ma in un periodo storico in cui, in Italia, sembra in atto una vera e propria guerra ai poveri (e non alla povertà), è una presa di coscienza che ci sembra molto importante. Leggi il pezzo qui.

 A Brave New Europe – Next Generation è un progetto di Slow News, Internazionale, Percorsi di Secondo Welfare, La Revue Dessinée Italia, Zai.Net. È finanziato dall’Unione Europea, ma i contenuti riflettono esclusivamente i nostri punti di vista e autrici e autori dei contenuti sono indipendenti e i soli responsabili di questa pubblicazione.
La Commissione Europea non è in alcun modo responsabile di come verranno utilizzate le informazioni contenute in questo progetto.

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La newsletter di A Brave New Europe

Su Slow News raccontiamo l’impatto della politica di coesione dell’Unione Europea sul nostro Paese: storie di progetti, di persone, di istituzioni, ma anche contesti e spiegazioni di cosa, chi e perché sta dietro a questi soldi.
Ma ABNE non è solo articoli. È anche una newsletter.

Slow News. Il primo progetto italiano di slow journalism.

Prossimo episodio

Slow News. Il primo progetto italiano di slow journalism.

La fabbrica che diventa polo multifunzionale

Rigenerazione urbana è una parola a rischio, che può facilmente trasformarsi in gentrificazione. 
La prima è virtuosa: si tratta di trasformare un luogo esistente, un edificio, per renderlo utile alla comunità e vicino alle esigenze di chi ha meno.
La seconda è un processo che espelle progressivamente dalle aree di valore delle città le persone con meno disponibilità.

Tutti gli episodi

1

La fabbrica che diventa polo multifunzionale

Rigenerazione urbana è una parola a rischio, che può facilmente trasformarsi in gentrificazione. 
La prima è virtuosa: si tratta di trasformare un luogo esistente, un edificio, per renderlo utile alla comunità e vicino alle esigenze di chi ha meno.
La seconda è un processo che espelle progressivamente dalle aree di valore delle città le persone con meno disponibilità.

02

Dall’edilizia pesante all’impatto (quasi) zero

Il quartiere di Monterusciello, situato a Pozzuoli in provincia di Napoli, è stato costruito negli anni ’80 per accogliere gli abitanti di altre zone colpite da bradisismo.

Gli edifici del quartiere sono realizzati in prefabbricazione pesante e hanno problemi di scarso isolamento. Il che comporta un elevato consumo di energia, sia per il riscaldamento sia per il raffreddamento. 

04

Qual è la priorità?

Sono usciti i nuovi dati dell’Eurobarometro(*): abbiamo potuto visionarli in anteprima e farci per tempo un’idea di quel che vale la pena di riassumere e che non troverai necessariamente nella copertura giornalistica “mainstream”.

05
06
07

Che fine fanno i soldi della Coesione UE?

In un paese molto anziano come l’Italia, progetti di residenza popolare da assegnare a persone anziane autosufficienti con l’obiettivo di ritardare quanto più possibile l’ingresso di queste persone nella fase di non autosufficienza sono vitali.

08

Una straordinaria accoglienza

Il 24 febbraio 2022, con l’inizio dell’invasione russa in Ucraina, l’Europa si è trovata a far fronte non solo al conflitto scoppiato alle sue porte, ma anche a uno straordinario afflusso di profughi in fuga

09
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“La migliore autonomia strategica è la coesione”, una conversazione con l’ex presidente estone Kersti Kaljulaid

Nel solco dei “neo-idealisti”, l’ex presidente estone riflette in questa intervista sulla necessità di continuare lo sforzo di coesione attorno al sostegno militare all’Ucraina. Secondo lei, le trasformazioni nate in mezzo alla prova della guerra dovrebbero permettere all’Unione di approfondire la sua integrazione interna e di rafforzare le relazioni con il suo vicinato a Sud.

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Un’Europa frammentata? 10 punti sulla politica di coesione e le divergenze territoriali nell’Unione

Ridurre i divari e le disuguaglianze tra le regioni è un obiettivo fondamentale dell’integrazione europea. Destinata a favorire la convergenza e la crescita, la politica di coesione si sviluppa su un lungo periodo, ma è stata messa a dura prova dagli shock improvvisi della pandemia e della guerra in Ucraina. In 10 punti e attraverso 26 grafici e mappe, tracciamo un bilancio dello stato attuale della politica di coesione e del suo futuro, mentre gli Stati membri si preparano a un allargamento che potrebbe sconvolgerne le coordinate.

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