Ep. 04

Dall’edilizia pesante all’impatto (quasi) zero

Il quartiere di Monterusciello, situato a Pozzuoli in provincia di Napoli, è stato costruito negli anni ’80 per accogliere gli abitanti di altre zone colpite da bradisismo.

Gli edifici del quartiere sono realizzati in prefabbricazione pesante e hanno problemi di scarso isolamento. Il che comporta un elevato consumo di energia, sia per il riscaldamento sia per il raffreddamento. 

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Su Slow News raccontiamo l’impatto della politica di coesione dell’Unione Europea sul nostro Paese: storie di progetti, di persone, di istituzioni, ma anche contesti e spiegazioni di cosa, chi e perché sta dietro a questi soldi.
Ma ABNE non è solo articoli. È anche una newsletter.

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Il quartiere di Monterusciello, situato a Pozzuoli in provincia di Napoli, è stato costruito negli anni ’80 per accogliere gli abitanti di altre zone colpite da bradisismo.

Gli edifici del quartiere sono realizzati in prefabbricazione pesante e hanno problemi di scarso isolamento. Il che comporta un elevato consumo di energia, sia per il riscaldamento sia per il raffreddamento.

 

Così, nel 2022, il Comune di Pozzuoli ha avviato un progetto per la rigenerazione eco-energetica dei primi 15 edifici del Lotto 2 di Monterusciello, con l’obiettivo di portarli a un livello di efficienza energetica di classe A e di soddisfare i requisiti per gli edifici ad alta prestazione e fabbisogno quasi nullo.

 

Cosa prevede il progetto?

  • la sostituzione delle facciate con pannelli isolanti
  • il montaggio di impianti fotovoltaici e di pannelli solari termici.

Una volta completato, il progetto dovrebbe portare a una riduzione del consumo di energia del 70-80% e a una riduzione delle emissioni di CO2 del 90%.

 

Ilaria Sesana ha raccontato la storia di Monterusciello e di questo progetto. Cosa c’entra tutto questo con l’Unione Europea?

 

Puoi leggere il pezzo qui.

Armando Evangelista e Lucia Sorelli, 16 anni

Armando e Lucia sono i giovani giornalisti che hanno scritto questo pezzo sulla rigenerazione urbana. Si intitola Rigenerazione urbana, a che punto sono le nostre città.

 

Insieme a Sabina De Luca del Forum Disuguaglianze e Diversità, Armando e Lucia fanno il punto per i loro coetanei (e non solo) sulle politiche abitative.

 

A luglio del 2022 –spiegano nel pezzo – viene lanciato l’Osservatorio nazionale sulle politiche abitative e di rigenerazione urbana.

 

È un’iniziativa promossa tra gli altri dal Forum Disuguaglianze e Diversità con l’obiettivo di reintrodurre nell’agenda politica il tema delle politiche dell’abitare.

 

Quattro mesi dopo, a fine novembre, quarantasette realtà della società civile in rappresentanza di cittadini e cittadine, associazioni, gruppi, movimenti, università e centri di ricerca tra cui lo stesso Forum, hanno inviato una lettera aperta alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, denunciando il grave ritardo nella messa a disposizione di dati ed informazioni fondamentali per comprendere l’andamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

 

Leggi il pezzo integrale su Zai.net

Dall'Europa

📌Il riassuntone – Un lungo pezzo di Politico Europe ripercorre le tappe principali dello scandalo che sta scuotendo le istituzioni UE. Chi sono gli accusati, il presunto ruolo di Qatar e Marocco, come è nata l’indagine e quali sono state le reazioni a Bruxelles. Un riassunto utile per orientarsi anche fuori dall’Eurobolla. Per sommi capi:

 

  1. c’è uno scandalo che coinvolge sei sospetti legati in vari modi alle istituzioni europee. Fra essi, la politica greca Eva Kaili e altre persone italiane e greche
  2. i sospetti sono sottoposti a indagine per corruzione e riciclaggio di denaro. L’ipotesi è che abbiano accettato pagamenti per fare gli interessi del Qatar (e forse del Marocco) nel Parlamento Europeo
  3. il caso ha scatenato una crisi a Bruxelles e riguarda, più in generale, la reputazione dell’Unione Europea
  4. lo scandalo ha portato alla luce preoccupazioni storiche riguardo a regole lassiste rispetto al sistema lobbistico
  5. come tutti i casi di presunta corruzione, si pensa che questo genererà una crisi di fiducia nei confronti delle istituzioni europee. Si comincia a lavorare su misure più stringenti per evitare problemi simili in futuro

 

Leggi qui il pezzo per intero

 

📌 Frontex ha un nuovo direttore  L’olandese Hans Leijtens è stato scelto per guidare l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera. È la più grande agenzia dell’Ue. Nonché la più controversa. La nomina di Leijtens arriva dopo una serie di scandali che hanno coinvolto sia il precedente direttore esecutivo, Fabrice Leggeri (che si era dimesso la scorsa primavera), sia la direttrice ad interim Aija Kalnaja.

 

L’accusa più pesante per Frontex è il mancato rispetto dei diritti dei migranti. Lungo i confini UE sono sempre più accertate violazioni e violenze sistematiche ai loro danni.
Tra i giornalisti che più hanno contribuito a svelare queste pratiche ci sono quelli di Lighthouse reports che in questa pagina hanno raccolto i lavoro principali lavori sul tema.

 

⛽ Povertà energetica e dei trasporti – Parlamento e Consiglio Europeo hanno raggiunto un accordo per un nuovo fondo da 86,7 milioni di euro a sostegno delle cittadine e dei cittadini più colpiti dalla crisi energetica. Si chiama Social Climate Fund e fa parte del cosiddetto European Green Deal.

Il turismo senza persone non funziona

Una fitta trama di vicoli in salita si apre su una piccola piazza. Parcheggiato in un angolo c’è un passeggino blu e, più in alto, c’è una fila di pantaloncini e minuscole magliette grigie e azzurre. A Camini, piccolo paese della Calabria ionica a pochi chilometri dal mare, fino al 2011 non c’era neanche un bar. «Per prendere un caffè bisognava arrivare a Riace» racconta il sindaco Pino Alfarano. Il paese contava settecento abitanti. «C’erano solo nove bambini che frequentavano un’unica classe, una “pluriclasse”».

 

Adesso i bambini sono ottanta e ogni anno le classi aumentano. A settembre apriranno altre due sezioni. «L’accoglienza ha permesso alla comunità di restare a galla» racconta il sindaco che, da giovane, insieme agli amici, affittava le case vuote del paese ai turisti. «Lo facevamo per ripopolare il paese». A diciott’anni anche lui è andato via. «A Firenze, mi sentivo come un rifugiato», ricorda. Poi gli hanno chiesto di tornare a Camini per fare il sindaco e lui non ci ha pensato due volte.

 

Leggi qui il pezzo per intero: è una storia che ha raccontato per noi Sarah Gainsforth.

Definizioni

🚌 Che cos’è la povertà da mobilità?

 

Per esempio, ci sono persone che spendono molto per muoversi con l’auto perché non hanno alternative e che si ritrovano quindi molto vulnerabili alle oscillazioni dei prezzi dei carburanti. Ci sono persone che non possono accettare un lavoro perché costa troppo arrivarci. Una delle cause di questa situazione è che il trasporto pubblico nel nostro Paese è carente.
Lo spiega Paolo Riva su Corriere.it

 A Brave New Europe – Next Generation è un progetto di Slow News, Internazionale, Percorsi di Secondo Welfare, La Revue Dessinée Italia, Zai.Net. È finanziato dall’Unione Europea, ma i contenuti riflettono esclusivamente i nostri punti di vista e autrici e autori dei contenuti sono indipendenti e i soli responsabili di questa pubblicazione.
La Commissione Europea non è in alcun modo responsabile di come verranno utilizzate le informazioni contenute in questo progetto.

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Prossimo episodio

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Qual è la priorità?

Sono usciti i nuovi dati dell’Eurobarometro(*): abbiamo potuto visionarli in anteprima e farci per tempo un’idea di quel che vale la pena di riassumere e che non troverai necessariamente nella copertura giornalistica “mainstream”.

Tutti gli episodi

1

La fabbrica che diventa polo multifunzionale

Rigenerazione urbana è una parola a rischio, che può facilmente trasformarsi in gentrificazione. 
La prima è virtuosa: si tratta di trasformare un luogo esistente, un edificio, per renderlo utile alla comunità e vicino alle esigenze di chi ha meno.
La seconda è un processo che espelle progressivamente dalle aree di valore delle città le persone con meno disponibilità.

02

Dall’edilizia pesante all’impatto (quasi) zero

Il quartiere di Monterusciello, situato a Pozzuoli in provincia di Napoli, è stato costruito negli anni ’80 per accogliere gli abitanti di altre zone colpite da bradisismo.

Gli edifici del quartiere sono realizzati in prefabbricazione pesante e hanno problemi di scarso isolamento. Il che comporta un elevato consumo di energia, sia per il riscaldamento sia per il raffreddamento. 

04

Qual è la priorità?

Sono usciti i nuovi dati dell’Eurobarometro(*): abbiamo potuto visionarli in anteprima e farci per tempo un’idea di quel che vale la pena di riassumere e che non troverai necessariamente nella copertura giornalistica “mainstream”.

05
06
07

Che fine fanno i soldi della Coesione UE?

In un paese molto anziano come l’Italia, progetti di residenza popolare da assegnare a persone anziane autosufficienti con l’obiettivo di ritardare quanto più possibile l’ingresso di queste persone nella fase di non autosufficienza sono vitali.

08

Una straordinaria accoglienza

Il 24 febbraio 2022, con l’inizio dell’invasione russa in Ucraina, l’Europa si è trovata a far fronte non solo al conflitto scoppiato alle sue porte, ma anche a uno straordinario afflusso di profughi in fuga

09
Altri articoli Politica
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“La migliore autonomia strategica è la coesione”, una conversazione con l’ex presidente estone Kersti Kaljulaid

Nel solco dei “neo-idealisti”, l’ex presidente estone riflette in questa intervista sulla necessità di continuare lo sforzo di coesione attorno al sostegno militare all’Ucraina. Secondo lei, le trasformazioni nate in mezzo alla prova della guerra dovrebbero permettere all’Unione di approfondire la sua integrazione interna e di rafforzare le relazioni con il suo vicinato a Sud.

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Un’Europa frammentata? 10 punti sulla politica di coesione e le divergenze territoriali nell’Unione

Ridurre i divari e le disuguaglianze tra le regioni è un obiettivo fondamentale dell’integrazione europea. Destinata a favorire la convergenza e la crescita, la politica di coesione si sviluppa su un lungo periodo, ma è stata messa a dura prova dagli shock improvvisi della pandemia e della guerra in Ucraina. In 10 punti e attraverso 26 grafici e mappe, tracciamo un bilancio dello stato attuale della politica di coesione e del suo futuro, mentre gli Stati membri si preparano a un allargamento che potrebbe sconvolgerne le coordinate.

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