Ep. 05

Qual è la priorità?

Sono usciti i nuovi dati dell’Eurobarometro(*): abbiamo potuto visionarli in anteprima e farci per tempo un’idea di quel che vale la pena di riassumere e che non troverai necessariamente nella copertura giornalistica “mainstream”.

Slow News. Il primo progetto italiano di slow journalism.
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Su Slow News raccontiamo l’impatto della politica di coesione dell’Unione Europea sul nostro Paese: storie di progetti, di persone, di istituzioni, ma anche contesti e spiegazioni di cosa, chi e perché sta dietro a questi soldi.
Ma ABNE non è solo articoli. È anche una newsletter.

Slow News. Il primo progetto italiano di slow journalism.

Oggi sono usciti i nuovi dati dell’Eurobarometro(*): abbiamo potuto visionarli in anteprima e farci per tempo un’idea di quel che vale la pena di riassumere e che non troverai necessariamente nella copertura giornalistica “mainstream”.

 

1) Contrasto alla povertà – Secondo le cittadine e i cittadini europei (37%), al primo posto nelle priorità dell’Unione Europea dovrebbe esserci il contrasto alla povertà. Il dato è in lieve calo rispetto al 2021.

 

2) E da noi? – per l’Italia, il tema del contrasto alla povertà viene solo al terzo posto, superato abbondantemente (45%) da sostegno all’economia e la creazione di nuovi posti di lavoro.

Ci sono altri quattro paesi che indicano il lavoro e il sostegno all’economia come priorità: la Croazia, l’Estonia, la Lituania e la Romania.
Ogni gruppo sociale ha le sue motivazioni, chiaramente. E le priorità variano nel tempo e a seconda delle situazioni.

Per esempio: in Polonia la priorità è ritenuta la difesa e sicurezza dell’Unione Europea, inclusa la difesa dei confini esterni.

 

Senza addentrarci in spiegazioni sociologiche per quel che riguarda l’Italia, possiamo almeno ricordare che la povertà e il suo contrasto non fanno parte della conversazione nell’agenda politica e mediatica. Anzi: i poveri sono costantemente soggetti a stigmatizzazione; il reddito di cittadinanza è stato attaccato da più parti; l’odio per i “fannulloni” è una costante anche sui giornali e in televisione; il lavoro è oggetto di idolatria e di iper-semplificazioni: nei media italiani, per esempio, non trova spazio il concetto di lavoro povero.

 

3) Va tutto male? – In 21 stati membri su 27 la maggior parte delle persone pensa che le cose stiano andando nella direzione sbagliata in Europa. In 24 stati membri su 27 c’è la sensazione che le cose stiano andando nella direzione sbagliata anche nel proprio paese.

 

4) Qualcosa va bene? – Però il 63% dice che le cose vanno nella direzione giusta per la propria vita. E il 57% rimane ottimista per il futuro dell’Unione Europea (con Francia, Grecia e Cipro a guidare i pessimisti).

 

5) Qual è la preoccupazione maggiore? – Il costo della vita. È la preoccupazione principale per il 93% delle persone intervistate.

 

6) E come vivi ora? – L’Italia si colloca al diciannovesimo posto – e ben sotto la media europea – delle persone che dicono di vivere bene con il proprio reddito attuale (48 italiani su 100).

(*) La parola europea della settimana

Cos’è l’Eurobarometro: sono i sondaggi ufficiali delle istituzioni dell’Unione Europea.

Perché sono importanti? Per sapere come la pensano le persone.

Con che metodo vengono condotti questi sondaggi? Ogni edizione dell’Eurobarometro lo spiega. In questo caso, sono sondaggi

 

  • eseguiti tra il 12 ottobre e il 7 novembre 2022 (quindi, attenzione, prima del Qatargate)
  • con interviste faccia a faccia (e alcune in remoto in Danimarca e Repubblica Ceca)
  • coinvolgendo 26.431 persone di età maggiore di 15 anni
  • “pesando”, cioè rapportando, i dati alle popolazioni di ogni singolo paese per rendere possibile un confronto

I sondaggi non danno certezze assolute – per le certezze assolute tocca rivolgersi alla fede religiosa, per chi ne ha – ma ci aiutano a orientarci nella comprensione del mondo che ci circonda.

👉 Il sito ufficiale dell’Eurobarometro è questo.

👉 I dati ufficiali e completi dell’Eurobarometro Autunno 2022 sono qui.

A che punto è la rigenerazione ciclabile?

Quando si parla di rigenerazione urbana in riferimento a città che hanno vissuto un terremoto, il pensiero va immediatamente ai palazzi da ricostruire e alle mura da rimettere in piedi.

L’obiettivo della città abruzzese di Teramo, colpita dal terremoto del 2016, è invece ora quello di rigenerare anche il tessuto urbano e di farlo partendo dall’eco-sostenibilità: la città deve guardare in avanti e dotarsi di impianti per una mobilità verde come le piste ciclabili.

In questo quadro rientrano gli interventi che il Comune ha in cantiere per la pista ciclabile della Gammarana. In quello che è considerato un “quartiere dormitorio” della città, su cui il Comune aveva già lavorato con risultati non soddisfacenti.

Attualmente, gli spostamenti degli studenti universitari sono una delle maggiori criticità per Teramo: l’università è fuori dal centro e mal collegata ma per rigenerarsi è necessario riconnettere il tessuto partendo proprio da un centro simbolico e culturale come gli atenei. In questo senso la pista della Gammarana è uno snodo cruciale.

Leggi il pezzo integrale su Zai.net

News dall'Europa

Il 2023 dell’Europa tra difesa, energia e autoritarismo – Il politologo olandese Cas Mudde è uno dei più importanti studiodi delle destre e, per il sito paneuropeo Voxeurop, ha tratteggiato le principali sfide che l’Unione Europea si troverà ad affrontare nel 2023: la difesa, l’energia e «le tentazioni illiberali». «L’invasione russa dell’Ucraina» – scrive Mudde – «ha spostato l’attenzione sulla difesa e sull’energia, facendo parzialmente dimenticare la questione della deriva autoritaria. […] Ma la verità è che nel 2022 l’Europa è diventata (di nuovo) più vulnerabile alle spinte illiberali».

Leggi il commento in italiano

 

🚲 Coesione, ciclabili e mezzi pubblici – Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha annunciato che nel 2023 l’abbonamento ai mezzi pubblici cittadini passerà da 250 a 20 euro annuali, rendendo Bari la prima città italiana a proporre un abbonamento di fatto quasi gratuito. L’iniziativa, racconta Il Post, costerà 5 milioni di euro e sarà finanziata dal Pon Metro, uno dei piani nazionali attraverso cui l’Italia investe i fondi della politica di coesione europea. Un’iniziativa inedita e interessante che seguiremo con attenzione.

 

Leggi il pezzo.

 

💸 Fondi usati male – Sempre a proposito di trasporti, EuObserver ha pubblicato un’inchiesta sui fondi della politica di coesione usati per la ciclabilità in quattro paesi UE: Lituania, Malta, Repubblica Ceca e Romania. Quel che hanno scoperto non è particolarmente positivo. Nonostante i fondi ci siano, sono state realizzate molte infrastrutture pericolose e disfunzionali, con parecchie piste ciclabili collocate vicino alle strade trafficate e di scarsa qualità progettuale.

Leggi l’inchiesta.

Diritto all'asilo

In Italia i bambini sotto i 3 anni che frequentano una qualsiasi struttura educativa sono il 27,2%, valore inferiore alla media europea (35,3%) e ad altri paesi del sud Europa (Spagna 57,4%, Francia 50,8%), secondo l’ultimo rapporto Istat.

 

Il dato campano è particolarmente allarmante considerato che questa regione ha un tasso più alto di residenti minori rispetto alla media italiana (18% vs 16%): Napoli e Caserta sono tra le dieci province italiane con il tasso più alto di bambini tra 0 e i 2 anni.

Leggi qui il pezzo per intero: è una storia che ha raccontato per noi Irene Caselli.

A Brave New Europe – Next Generation è un progetto di Slow News, Internazionale, Percorsi di Secondo Welfare, La Revue Dessinée Italia, Zai.Net. È finanziato dall’Unione Europea, ma i contenuti riflettono esclusivamente i nostri punti di vista e autrici e autori dei contenuti sono indipendenti e i soli responsabili di questa pubblicazione.
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Prossimo episodio

Tutti gli episodi

1

La fabbrica che diventa polo multifunzionale

Rigenerazione urbana è una parola a rischio, che può facilmente trasformarsi in gentrificazione. 
La prima è virtuosa: si tratta di trasformare un luogo esistente, un edificio, per renderlo utile alla comunità e vicino alle esigenze di chi ha meno.
La seconda è un processo che espelle progressivamente dalle aree di valore delle città le persone con meno disponibilità.

02

Dall’edilizia pesante all’impatto (quasi) zero

Il quartiere di Monterusciello, situato a Pozzuoli in provincia di Napoli, è stato costruito negli anni ’80 per accogliere gli abitanti di altre zone colpite da bradisismo.

Gli edifici del quartiere sono realizzati in prefabbricazione pesante e hanno problemi di scarso isolamento. Il che comporta un elevato consumo di energia, sia per il riscaldamento sia per il raffreddamento. 

04

Qual è la priorità?

Sono usciti i nuovi dati dell’Eurobarometro(*): abbiamo potuto visionarli in anteprima e farci per tempo un’idea di quel che vale la pena di riassumere e che non troverai necessariamente nella copertura giornalistica “mainstream”.

05
06
07

Che fine fanno i soldi della Coesione UE?

In un paese molto anziano come l’Italia, progetti di residenza popolare da assegnare a persone anziane autosufficienti con l’obiettivo di ritardare quanto più possibile l’ingresso di queste persone nella fase di non autosufficienza sono vitali.

08

Una straordinaria accoglienza

Il 24 febbraio 2022, con l’inizio dell’invasione russa in Ucraina, l’Europa si è trovata a far fronte non solo al conflitto scoppiato alle sue porte, ma anche a uno straordinario afflusso di profughi in fuga

09
Altri articoli Politica
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“La migliore autonomia strategica è la coesione”, una conversazione con l’ex presidente estone Kersti Kaljulaid

Nel solco dei “neo-idealisti”, l’ex presidente estone riflette in questa intervista sulla necessità di continuare lo sforzo di coesione attorno al sostegno militare all’Ucraina. Secondo lei, le trasformazioni nate in mezzo alla prova della guerra dovrebbero permettere all’Unione di approfondire la sua integrazione interna e di rafforzare le relazioni con il suo vicinato a Sud.

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Un’Europa frammentata? 10 punti sulla politica di coesione e le divergenze territoriali nell’Unione

Ridurre i divari e le disuguaglianze tra le regioni è un obiettivo fondamentale dell’integrazione europea. Destinata a favorire la convergenza e la crescita, la politica di coesione si sviluppa su un lungo periodo, ma è stata messa a dura prova dagli shock improvvisi della pandemia e della guerra in Ucraina. In 10 punti e attraverso 26 grafici e mappe, tracciamo un bilancio dello stato attuale della politica di coesione e del suo futuro, mentre gli Stati membri si preparano a un allargamento che potrebbe sconvolgerne le coordinate.

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