La fabbrica che diventa polo multifunzionale
Rigenerazione urbana è una parola a rischio, che può facilmente trasformarsi in gentrificazione.
La prima è virtuosa: si tratta di trasformare un luogo esistente, un edificio, per renderlo utile alla comunità e vicino alle esigenze di chi ha meno.
La seconda è un processo che espelle progressivamente dalle aree di valore delle città le persone con meno disponibilità.
Su Slow News raccontiamo l’impatto della politica di coesione dell’Unione Europea sul nostro Paese: storie di progetti, di persone, di istituzioni, ma anche contesti e spiegazioni di cosa, chi e perché sta dietro a questi soldi.
Ma ABNE non è solo articoli. È anche una newsletter.
Rigenerazione urbana è una parola a rischio, che può facilmente trasformarsi in gentrificazione.
La prima è virtuosa: si tratta di trasformare un luogo esistente, un edificio, per renderlo utile alla comunità e vicino alle esigenze di chi ha meno.
La seconda è un processo che espelle progressivamente dalle aree di valore delle città le persone con meno disponibilità.
Qui ci interessa ricordare i rischi della gentrificazione ma anche raccontare storie di positiva rigenerazione urbana.
È il caso dell’ex fabbrica Claudia (ad Aprilia), abbandonata e rigenerata con un lungo processo che l’ha portata a diventare sede di un teatro, un magazzino per lo smistamento di prodotti alimentari indirizzati alle mense solidali, un centro antiviolenza, la sede della protezione civile e molte altre realtà del territorio.
Puoi leggere la storia dell’ex Claudia qui. L’ha raccontata per noi Ylenia Sina.
Dall'Europa
Non finirà qui. Raphaël Glucksmann, europarlamentare francese dei Socialisti e Democratici, ha detto a Politico: «I tribunali stabiliranno chi è colpevole, ma quel che è certo è che non è soltanto il Qatar e non sono soltanto le persone fin qui nominate ad essere coinvolte».
Cosa sappiamo fino a questo momento dell’inchiesta che sta interessando le istituzioni europee? Una delle vice-presidenti del Parlamento europeo, Eva Kaili (Socialisti e Democratici, ora decaduta dall’incarico in seguito ai fatti), Francesco Giorgi (compagno di Kaili e consulente di un europarlamentare del medesimo gruppo al momento dei fatti), Pier Antonio Panzeri, ex membro del Parlamento Europeo (sempre di S&D) e nel board dell’ONG Fight Impunity, Niccolò Figà-Talamanca, segretario dell’ong “No Peace Without Justice”, sono accusati di corruzione.
Avrebbero ricevuto denaro dai vertici di uno stato del golfo, che poi si è rivelato essere il Qatar, l’emirato dove si stanno ancora svolgendo i Mondiali di Calcio 2022. In cambio di operazioni volte a ripulire l’immagine Qatar probabilmente, per favorire decisioni gradite alla famiglia reale Al Thani, che governa ininterrottamente, come una monarchia assoluta, dal 1825. Una di queste sarebbe l’accordo per i voli Qatar-EU.
Secondo carte dell’inchiesta citate da Politico, quelle della richiesta di estradizione per la famiglia di Panzeri, l’ex parlamentare avrebbe tentato di indirizzare decisioni anche relativamente al Marocco.
In questo momento, sia i paesi che i sospetti negano qualsiasi illecito.
👉 Se vuoi approfondire il Qatar, ti proponiamo una bella conversazione con Valerio Moggia, giornalista autore di La coppa del Morto – Storia di un mondiale che non dovrebbe esistere. La puoi vedere qui o, se preferisci, ascoltare come podcast qui.
👉 La Francia ha interessi intrecciati con il Qatar. Rimanendo in ambito calcistico, la squadra del Paris Saint-Germain, una delle squadre più forti al mondo, è, letteralmente, dello stato del Qatar. Blatter ha dichiarato più volte, anche di recente, che nel 2010 l’allora presidente francese Nicolas Sarkozy avrebbe fatto pressioni per far assegnare il mondiale proprio al Qatar.
👉 Si è riacceso anche il dibattito, altrimenti fermo, sulla revisione delle norme anticorruzione. Un pezzo di Contexte Pouvoirs fa il punto (Leggilo qui, tradotto)
Non abbiamo idea di quanto si estenderà questa storia, né se Glucksmann abbia ragione, ma la sensazione che questa inchiesta rischi di avere un impatto come quello che ebbe mani pulite in Italia è forte. Domani, nel diario di Slow News del venerdì, ospiteremo le considerazioni del collega Quentin Ariès.
👉 Il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione per provare a impegnare l’Europa all’organizzazione di una conferenza per la pace in Palestina. Non c’è molto spazio per questo tipo di notizie in questo momento, ma è comunque importante notare che, nella risoluzione, si chiede:
- una soluzione negoziata fondata sulla coesistenza di due Stati sulla base dei confini del 1967
- la convivenza di due Stati sovrani e democratici
- si condanna la violenza. Sia quella del terrorismo contro Israele sia quella, molto meno evidenziata dalla narrazione politica e mediatica, dei coloni israeliani, ricordando che «gli insediamenti sono illegali ai sensi del diritto internazionale» e che «le recenti decisioni di crearne di nuovi compromettano ulteriormente le prospettive di una soluzione praticabile fondata sulla coesistenza di due Stati»
UN PROGETTO DI SLOW NEWS, PERCORSI DI SECONDO WELFARE, INTERNAZIONALE, ZAI.NET,
LA REVUE DESSINÉE ITALIA, FINANZIATO DALL’UNIONE EUROPEA.
Autrici e autori dei contenuti sono i soli responsabili di questa pubblicazione. I contenuti riflettono i nostri punti di vista. La Commissione Europea non è in alcun modo responsabile di come verranno utilizzate le informazioni contenute in questo progetto.
Su Slow News raccontiamo l’impatto della politica di coesione dell’Unione Europea sul nostro Paese: storie di progetti, di persone, di istituzioni, ma anche contesti e spiegazioni di cosa, chi e perché sta dietro a questi soldi.
Ma ABNE non è solo articoli. È anche una newsletter.
Prossimo episodio
Tutti gli episodi
Un progetto unico
Quattro redazioni italiane diverse che lavorano insieme è una rarità, una vera notizia. Questo è A Brave New Europe.
La fabbrica che diventa polo multifunzionale
Rigenerazione urbana è una parola a rischio, che può facilmente trasformarsi in gentrificazione.
La prima è virtuosa: si tratta di trasformare un luogo esistente, un edificio, per renderlo utile alla comunità e vicino alle esigenze di chi ha meno.
La seconda è un processo che espelle progressivamente dalle aree di valore delle città le persone con meno disponibilità.
Dall’edilizia pesante all’impatto (quasi) zero
Il quartiere di Monterusciello, situato a Pozzuoli in provincia di Napoli, è stato costruito negli anni ’80 per accogliere gli abitanti di altre zone colpite da bradisismo.
Gli edifici del quartiere sono realizzati in prefabbricazione pesante e hanno problemi di scarso isolamento. Il che comporta un elevato consumo di energia, sia per il riscaldamento sia per il raffreddamento.
Qual è la priorità?
Sono usciti i nuovi dati dell’Eurobarometro(*): abbiamo potuto visionarli in anteprima e farci per tempo un’idea di quel che vale la pena di riassumere e che non troverai necessariamente nella copertura giornalistica “mainstream”.
Per chi è esattamente il welfare aziendale?
Mentre il mercato del lavoro è alle prese con l’aumento delle dimissioni da un lato e il fenomeno del quiet quitting dall’altro, il benessere dei lavoratori diventa sempre più un tema centrale per le aziende.
La povertà ti riguarda
Potevamo mettere un punto di domanda, ma non l’abbiamo fatto. Perché la risposta, alla fine, è sempre sì: la povertà ti riguarda, in tanti modi diversi.
Che fine fanno i soldi della Coesione UE?
In un paese molto anziano come l’Italia, progetti di residenza popolare da assegnare a persone anziane autosufficienti con l’obiettivo di ritardare quanto più possibile l’ingresso di queste persone nella fase di non autosufficienza sono vitali.
Una straordinaria accoglienza
Il 24 febbraio 2022, con l’inizio dell’invasione russa in Ucraina, l’Europa si è trovata a far fronte non solo al conflitto scoppiato alle sue porte, ma anche a uno straordinario afflusso di profughi in fuga