«Il nostro auspicio è far partire i lavori a settembre 2023», dice il sindaco Luigi Manzoni che punta a replicare il “progetto pilota” del Lotto 2 su altri edifici di edilizia residenziale del quartiere. «A gennaio 2022 il Ministero dell’Interno ha approvato il progetto per la riqualificazione del Lotto 11 e stanziato 10 milioni di euro», aggiunge. Le risorse, in questo caso, arrivano dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che complessivamente mette a disposizione 13,95 miliardi di euro per la ristrutturazione energetica e sismica degli edifici residenziali, comprese le case popolari.
Si tratta di interventi essenziali per ridurre l’impronta energetica del settore «casa» e per iniziare ad allineare il nostro Paese agli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’Unione europea con il Green Deal e con il pacchetto Fit for 55, che punta a ridurre le emissioni climalteranti del 55 per cento entro il 2030 anche attraverso una revisione della Direttiva sull’efficienza energetica. In quest’ottica, il 25 ottobre 2022 il Consiglio dell’Unione Europea ha raggiunto un primo accordo in materia che fissa due obiettivi principali: tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero entro il 2030, mentre quelli esistenti dovranno raggiungere lo stesso risultato entro il 2050.
«Il 60 per cento del patrimonio edilizio italiano è stato costruito prima del 1976, anno di entrata in vigore della prima legge nazionale sul risparmio energetico, e ha consumi altissimi», spiega Francesca Andreolli, policy advisor del think tank indipendente Ecco.
Non fa eccezione l’edilizia sociale: circa la metà degli 806mila alloggi a prezzi calmierati gestiti da Federcasa (ente che riunisce 80 soggetti pubblici di tutta Italia) sono vetusti e classificati da alto consumo energetico: ovvero in classe E, F e G.
Vivere in una casa energivora significa anche destinare una quota significativa del proprio reddito alle spese di riscaldamento-raffrescamento, un fattore che può contribuire a far scivolare le famiglie nella cosiddetta “povertà energetica”: un fenomeno che, secondo le stime dell’Osservatorio italiano sulla povertà energetica, nel 2021 riguardava 2,2 milioni di nuclei.
«A nostro avviso è necessario un fondo ad hoc per intervenire sull’efficientamento energetico dell’edilizia residenziale pubblica (Erp)», sostiene Francesca Andreolli di Ecco.