Ep. 05

La sottile linea verde

Il Bosco dei Mille Colori non è sempre stato in pace, ma qualcuno ricorda veramente quali sono stati i motivi di una guerra che continua a dividere gli animali?

Slow News. Il primo progetto italiano di slow journalism.
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Cinque storie per bambini e adulti per ritrovare i valori su cui costruire un nuovo mondo più solidale, empatico e collaborativo. Una serie animata in stop motion, prodotta da IK Produzioni per Slow News.

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Era una mattina come tante, nel Bosco dei Mille Colori, ma i cuccioli stavano giocando troppo vicino al confine.
«Attenti!» li redarguì l’asino «Non superate mai la linea degli alberi!!»
«E perché?» domandarono gli animaletti.
«Dovete sapere che il Bosco non è sempre stato in pace.» rispose loro la cerva, sopraggiunta alle spalle dell’asino «Tanto tempo fa, c’è stata una terribile dittatura, il regime delle pecore!»

«Chi sono le pecore?» chiese l’elefantino.
«Sono creature mostruose e feroci.» rispose l’asino con una voce quasi tremante.
«Avevano instaurato un regime crudele, sottomettendo tutti gli altri animali.» spiegò la cerva.
«Poi un giorno sono arrivati i cervi» concluse l’asino «e le hanno cacciate oltre quel confine, riportando la libertà nel Bosco dei Mille Colori.»
Spaventati da quei racconti, i cuccioli si allontanarono dal confine.

Nel pomeriggio, però, la curiosità vinse sulla paura e i piccoli tornarono ai margini del Bosco. Stavano camminando guardinghi, quando incontrarono un animale che non avevano mai visto prima.
«E tu chi sei?» chiesero le oche.
L’animale, anch’egli un cucciolo, era ammutolito dal terrore, i suoi occhi sbarrati e fissi su di loro.
«Ma non lo riconoscete?» li incalzò il cerbiatto.
«In effetti assomiglia proprio alle descrizioni di tua mamma…» commentò la tartarughina.
«Ma certo, è una pecora!» urlarono tutti e fecero un balzo indietro dalla paura.

Il cerbiatto, prese coraggio e incalzò lo straniero: «Perché sei qui? Volete invaderci di nuovo?!»
«Siamo pronti a tutto per difendere la nostra terra!» affermò di slancio la tartarughina.
«Vi prego, non fatemi del male.» li implorò l’agnellino «Mi sono perso, voglio solo tornare a casa.»
I cuccioli del bosco si guardarono interdetti.
«Non sembra così minaccioso come dicono.» concluse l’elefantino.
«Forse possiamo aiutarlo a tornare a casa.» proposero le oche.
Il cerbiatto si rivolse all’agnellino «Chissà che paura che avrai e chissà come saranno preoccupati i tuoi genitori.»
«Io… » balbettò lui «In effetti sì… ma quindi non mi mangerete?»
I cuccioli si guardarono attoniti. “Perché dovremmo mangiarti?” gli domandarono.
«Non siete i Cannibali del Bosco che hanno divorato il mio gregge e costretto i pochi sopravvissuti alla fuga e poi all’esilio, nella Notte del Disastro?»
I cuccioli capirono che nei racconti degli adulti c’era qualcosa che non andava.
Superato il timore iniziale, il gruppo del Bosco accompagnò quindi l’agnellino oltre il confine degli alberi.

Quando li videro arrivare, le pecore si spaventano a morte.
«Che hai fatto?! Hai portato il nemico tra noi!» lo accusò il padre.
«Siamo spacciate, ci divoreranno tutte!» gridò la madre.
«Ma cosa state dicendo?!» tuonò una voce alle spalle dei cuccioli e tutti si voltarono a guardare gli adulti del Bosco, che avevano seguito i bambini, per proteggerli, preoccupati che si stessero andando a cacciare in qualche pasticcio. «Noi non siamo barbari cannibali!» continuò il cervo e concluse «Voi piuttosto, state lontani dai nostri cuccioli e non pensate di poter tornare nel Bosco a imporre la vostra dittatura!»
«Dittatura?» domandarono attonite le pecore «Ma noi non siamo mai state nel Bosco. Da generazioni viviamo confinate qui, nel terrore.»
«Voi nel terrore?» ribatté l’asino, ancora più incredulo «Ma noi sappiamo che siete feroci e pericolose!»
«E noi sappiamo che voi siete i nostri peggiori nemici!» rilanciò la madre dell’agnellino.

«Forse la verità è che non sappiamo un bel niente gli uni degli altri…» propose timidamente l’agnellino e tutti si voltarono verso di lui.
«Ha ragione.» disse il cerbiatto «Qualunque cosa sia successa, fa parte di un passato avvenuto molto prima che tutti noi nascessimo.»
«Dopo tutto questo tempo, perché non proviamo a conoscerci per quello che siamo veramente oggi?» concluse la tartarughina. E quella sembrò a tutti una buona idea.

Certo, le vecchie credenze sono dure a morire e ci fu un po’ di diffidenza reciproca all’inizio. Ma poco alla volta le pecore tornarono a vivere in pace con gli altri abitanti del Bosco e ai cuccioli non fu più proibito di superare il confine degli alberi. Almeno fino a che nessun altro animale verrà discriminato per la sua razza, per il suo modo di essere e di pensare o per quello che hanno fatto i suoi antenati, in un passato ormai lontano.

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Prossimo episodio

Tutti gli episodi

01

La solitudine della Volpe

La notte può essere molto triste e solitaria, nel Bosco dei Mille Colori. Lo sa bene la piccola Volpe, che non può mai giocare con i suoi amici, tutti animali diurni. Finché non incontra la vecchia Civetta.

02

L’assenza dell’acqua

Che fine ha fatto il Fiume Azzurro? Una mattina, gli animali del Bosco dei Mille Colori trovano il suo letto tutto secco. Nervosi e spaventati, gli adulti cominciano a litigare, ma i cuccioli li riportano alla ragione.

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