Ep. 03

L’assenza dell’acqua

Che fine ha fatto il Fiume Azzurro? Una mattina, gli animali del Bosco dei Mille Colori trovano il suo letto tutto secco. Nervosi e spaventati, gli adulti cominciano a litigare, ma i cuccioli li riportano alla ragione.

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Ogni bosco ha bisogno di acqua perché i suoi abitanti possano vivere e prosperare. Il Bosco dei Mille Colori era nutrito dal Fiume Azzurro, che, da sempre, scendeva impetuoso dalle montagne e scorreva verso l’ignoto. Ecco perché gli animali non potevano credere a quello che videro quella mattina: il Fiume Azzurro era sparito!

Gli anziani si riunirono in consiglio, ma il clima era teso e iniziarono subito a litigare.
«Tu e la tua famiglia bevete troppo.» disse la capra grigia al cervo «Avete consumato tutto il fiume!»
«Ma come ti permetti, tu che che ci fai sempre il bagno sporcando tutta l’acqua.» gli rispose a tono il cervo «Il fiume sarà scappato per non sentire più la tua puzza.»
E per poco non vennero alle corna.

«Ma perché, invece di litigare, non andiamo alla sorgente, a vedere cos’è successo?» li interruppe il cerbiatto, che stava spiando il consiglio di nascosto, insieme ai suoi amici.
«Certo, è proprio quello che stavamo per decidere di fare.» sentenziò l’asino, come se quella fosse stata una loro idea.
«Andrò io.» Affermò con il cervo, cercando di recuperare la sua solita fierezza
«Ed io verrò con te, sulla montagna.» concluse la capra grigia, animata da un sentimento simile.
«Veniamo anche noi!» proposero i cuccioli con entusiasmo.
«Ma non scherziamo!» convenirono tutti gli adulti «Queste non sono cose per bambini.»
E i due volontari si incamminarono verso la sorgente del fiume.

Dopo un lungo cammino, videro una strana costruzione al fondo della valle.
«E quella cos’è?» si domandarono.
«È la nostra diga!» risposero i castori con orgoglio, spuntando dal nulla.
«Ecco perché il fiume è secco.» esclamò la capra «Avete imprigionato l’acqua!»
«Quest’acqua è nostra!» sentenziarono i castori «Scorre sul nostro territorio.»
«Ma così noi, giù al bosco, restiamo a secco.» obiettò il cervo «Dovete abbattere questa diga!»
«Non se ne parla neanche!» si opposero i castori «Abbiamo investito molto in quest’opera, quindi ora l’acqua ci spetta di diritto. Voi piuttosto, dovete smetterla di bruciare tutta quella legna per scaldare le vostre tane, ci state intossicando con i vostri fumi!»
«Ma noi abbiamo tutto il diritto di bruciare la legna del nostro bosco.» rispose stizzita la capra «E se non vi sta bene, andate da un’altra parte!»
I castori risposero «E allora voi trovatevi un altro fiume che non sia il nostro!!»

«Ma che idiozie state dicendo?!» tuonò una voce cavernosa, che proveniva dal ventre della Montagna.
Tutti gli animali fecero un balzo dalla paura. La Montagna stava parlando! «Il nostro fiume? Il nostro bosco?? Sono io che vi mando l’acqua e che nutro il bosco che cresce sulle mie pendici, perché possiate viverci tutti insieme, tranquilli, felici e in armonia. Quindi, vedete di non fare gli stupidi egoisti, se no, faccio un bel terremoto e spazzo via sia la diga, sia le vostre tane in un colpo solo!»

Gli animali, terrorizzati, chiesero scusa alla montagna, i castori smontarono la diga e l’acqua tornò a scorrere fluente nel letto del Fiume Azzurro. Gli animali del Bosco si rivolsero al Pappagallo Inventore, che fu ben felice di condividere con loro un metodo più sostenibile di riscaldare le loro tane, senza bruciare tutta la legna e senza impuzzare di fumo le montagne. L’acqua fu dichiarata bene comune e, da quel giorno, nessun animale soffrì più la sete.
Ma voi, avete mai sentito una montagna parlare?…

«Che stupidi che sono gli adulti…» ridacchiarono i cuccioli da dentro il ventre della montagna «Credono proprio a tutto!»
«Sì, e non cambiano mai, se non sono in preda alla paura.»
«Promettiamoci di non diventare mai come loro.» si dissero gli animaletti e furono tutti d’accordo.
«Guardate che vi prendo in parola!» Risuonò una voce ancora più profonda di quella che avevano imitato loro poco prima, proveniente dalle viscere più buie della terra.
«Una promessa è una promessa.» concluse la voce.
I cuccioli scapparono via a zampe levate.

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01

La solitudine della Volpe

La notte può essere molto triste e solitaria, nel Bosco dei Mille Colori. Lo sa bene la piccola Volpe, che non può mai giocare con i suoi amici, tutti animali diurni. Finché non incontra la vecchia Civetta.

02

L’assenza dell’acqua

Che fine ha fatto il Fiume Azzurro? Una mattina, gli animali del Bosco dei Mille Colori trovano il suo letto tutto secco. Nervosi e spaventati, gli adulti cominciano a litigare, ma i cuccioli li riportano alla ragione.

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