La Russia vuole regalare il grano dell’Ucraina occupata

La Crimea e le “nuove regioni russe” vogliono regalare forniture di cereali e fertilizzanti ai paesi africani. Lo ha detto ieri, citato da Ria Novosti, il rappresentante permanente della Repubblica di Crimea presso il Cremlino, il vice primo ministro del governo regionale Georgy Muradov.

“I nostri amici africani hanno un grande bisogno dei nostri prodotti. La Crimea e le nuove regioni della Federazione Russa, le nostre antiche regioni storiche del Mar Nero, sono produttrici di cereali, fertilizzanti e prodotti chimici” ha detto Muradov in una conferenza stampa. Secondo lui è necessario risolvere “il problema dell’organizzazione delle esportazioni”.

La Crimea, annessa alla Russia il 18 marzo 2014 dopo un referendum popolare illegale, è una regione che fino a 10 anni fa faceva parte dell’Ucraina ed attualmente è ancora tra le regioni più contestate nel conflitto russo-ucraino. Quando Mosca ha interrotto un anno fa, unilateralmente, l’Accordo del Mar Nero, che prevedeva di garantire e tutelare le catene di approvvigionamento di grano e fertilizzanti prodotti in Ucraina, il Cremlino disse che “sostituiremo il grano ucraino ai Paesi che ne hanno bisogno, gratuitamente”.

La questione delle commodity alimentari è politica ed economica, prima ancora che alimentare. Qui su Slow News abbiamo raccontato la filiera del grano nella serie Le mani in pasta, di Sara Manisera: un viaggio nel mondo del grano per capire chi controlla la filiera, dal seme fino alla pasta.

News Flow

Ultimo aggiornamento un mese fa
  • Moriremo tutti

    Ha fatto notizia un rapporto commissionato dal dipartimento di stato degli Stati Uniti in cui si tracciano vari rischi esistenziali delle intelligenze artificiali, inclusa la possibilità di estinzione dell’umanità. Abbiamo ricevuto il report integrale, che si può leggere integralmente qui. Ci sono anche i piani d’azione per evitare questi rischi. Anche se da queste parti […]

Leggi tutte le News Flow
Slow News, via email
Lasciaci il tuo indirizzo e ricevi gratuitamente solo le parti di Slow News che ti interessano: