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Quando smette di nevicare

La storia del Corno alle Scale, località sciistica dell’Appennino, è esemplare delle sfide che la crisi climatica pone al turismo invernale.

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Negli anni ‘60 e 70’, la località sciistica del Corno alle Scale, sull’Appennino emiliano, era considerata la “Cortina di Bologna”. La neve abbondava e, durante l’inverno, la zona era piena di turisti, soprattutto benestanti. Su queste piste, si è allenato Alberto Tomba, uno dei più noti e vincenti sciatori italiani degli anni ‘80 e ‘90. Il turismo invernale è stato per lungo tempo centrale nell’economia di questa area interna. 

 

Oggi di neve sugli Appennini ce n’è molta, molta meno. La crisi climatica si fa sentire, le temperature si alzano e sempre più spesso le stazioni sciistiche a bassa quota devono utilizzare la neve artificiale per poter restare aperte. La Corno alle Scale srl, la società che gestisce gli impianti, ha chiuso l’ultimo bilancio in rosso e, senza i ricchi fondi pubblici per il settore, i conti sarebbero ancora peggiori.

 

Non è un problema che tocca solo il Corno alle Scale, ma l’Europa intera. 

 

Con un riscaldamento globale di 2° nei prossimi anni, il 53% di oltre 2.200 stazioni sciistiche in una ventina di paesi europei rischierebbe di non sopravvivere senza neve artificiale, ha stimato un recente studio pubblicato da Nature. 

 

In Italia, il 90 per cento  delle piste ricorre all’innevamento programmato, grazie a 165 bacini dedicati, un numero in continua crescita. Nonostante questo, nel 2025 sono 112 gli impianti rimasti temporaneamente chiusi per la poca neve. Sono 218, invece, quelli definiti da Legambiente «sotto accanimento terapeutico», cioè strutture che, per gran parte degli esperti, non hanno alcuna prospettiva di futuro a causa della crisi climatica. 

 

Il Corno alle Scale è proprio una di queste stazioni.


E la sua storia rappresenta in maniera esemplare i dubbi che si addensano sul futuro di località come questa, le contraddizioni che il turismo invernale deve affrontare e le scelte politiche che andranno prese. Matteo Scannavini la racconta nell’ambito di un progetto europeo realizzato insieme alla testata ceca Ekonews.

 

 

Questa serie è prodotta grazie al supporto di Journalismfund Europe

 

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Credits
Reporter: Matteo Scannavini
Foto e video: Enrico Partemi, Matteo Barsantini, Matteo Scannavini
Editor: Paolo Riva

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