Niente politica su Meta
Meta vuole diminuire sempre di più la visibilità dei contenuti “politici” dalle proprie piattaforme.
Meta vuole diminuire sempre di più la visibilità dei contenuti “politici” dalle proprie piattaforme.
I necrologi falsi online, generati da bot e strumenti di IA, sono un problema crescente. Creati per attirare traffico e migliorare l’indicizzazione SEO, questi articoli sfruttano dati personali, spesso causando disagi, e non solo, a chi ha perso una persona cara.
Quora è stato per anni un sito particolarmente apprezzato per la qualità dei propri contenuti, ma la sua qualità sta declinando rapidamente.
TikTok, noto per i video brevi e rapidi, sta puntando sui contenuti longform fino a 10 minuti, tentando di favorire connessioni più profonde con gli utenti. Sebbene il pubblico mostri ancora resistenze, questa mossa potrebbe riabilitare l’immagine della piattaforma.
Le recenti modifiche all’algoritmo di Google hanno portato Reddit in cima ai risultati di ricerca, evidenziandone i limiti. Sebbene Reddit offra varietà e “autenticità”, molte risposte si basano su opinioni anonime e, soprattutto, non verificate.
Mentre YouTube cerca di proteggere l’uso delle immagini e voci dei suoi utilizzatori, Meta vuole innovare Instagram con funzionalità di editing video avanzate basate sull’intelligenza artificiale. Due facce della stessa medaglia.
Ne abbiamo parlato diverse volte: uno dei passatempi-perditempo di molti (compresa la sottoscritta) è perdere qualche minuto scrollando la sezione live di TikTok. Non il feed “normale”, ma quello specificatamente per i video in diretta.
Magari vi è capitato: a seguito della riproduzione di un video, quest’ultimo veniva bloccato e un relativamente poco amichevole pop-up avvertiva della presenza di un blocker sul proprio browser e che, essendo il suo utilizzo contrario ai Termini e alle Condizioni d’uso della piattaforma, si avevano a disposizione solamente altri due video da guardare.
Su MSN.com, il portale di notizie di Microsoft, sono iniziati a comparire articoli bizzarri, mal verificati e, in alcuni casi, completamente falsi.
Poco più di un anno fa, il 27 ottobre 2022, Elon Musk entrava negli uffici di Twitter a San Francisco brandendo un lavandino per prenderne ufficialmente possesso.
Poi ha licenziato molti membri della dirigenza.