Niente politica su Meta
Meta vuole diminuire sempre di più la visibilità dei contenuti “politici” dalle proprie piattaforme.
Meta vuole diminuire sempre di più la visibilità dei contenuti “politici” dalle proprie piattaforme.
Quello dei necrologi falsi pubblicati online è effettivamente un problema, sebbene poco conosciuto.
Quora è stato per anni un sito particolarmente apprezzato per la qualità dei propri contenuti, ma la sua qualità sta declinando rapidamente.
Ne abbiamo parlato diverse volte: uno dei passatempi-perditempo di molti (compresa la sottoscritta) è perdere qualche minuto scrollando la sezione live di TikTok. Non il feed “normale”, ma quello specificatamente per i video in diretta.
Magari vi è capitato: a seguito della riproduzione di un video, quest’ultimo veniva bloccato e un relativamente poco amichevole pop-up avvertiva della presenza di un blocker sul proprio browser e che, essendo il suo utilizzo contrario ai Termini e alle Condizioni d’uso della piattaforma, si avevano a disposizione solamente altri due video da guardare.
Su MSN.com, il portale di notizie di Microsoft, sono iniziati a comparire articoli bizzarri, mal verificati e, in alcuni casi, completamente falsi.
Poco più di un anno fa, il 27 ottobre 2022, Elon Musk entrava negli uffici di Twitter a San Francisco brandendo un lavandino per prenderne ufficialmente possesso.
Poi ha licenziato molti membri della dirigenza.
Non è una novità: durante i periodi di conflitto aumenta la disinformazione, e se aumenta la disinformazione anche la moderazione sulle piattaforme si fa più dura.
Quello delle aziende di IA che sfruttano immagini e dataset protetti da copyright per addestrare i propri modelli è un discreto problema, sentito soprattutto dalle community di artisti – che spesso scoprono loro malgrado che le proprie opere sono state utilizzate senza consenso.