L’intelligenza artificiale per raccontare la strage di Bologna
Come stiamo usando le tecnologie per un lavoro sul 2 agosto 1980
Ne abbiamo parlato diverse volte: uno dei passatempi-perditempo di molti (compresa la sottoscritta) è perdere qualche minuto scrollando la sezione live di TikTok. Non il feed “normale”, ma quello specificatamente per i video in diretta.
Ne abbiamo parlato diverse volte: uno dei passatempi-perditempo di molti (compresa la sottoscritta) è perdere qualche minuto scrollando la sezione live di TikTok. Non il feed “normale”, ma quello specificatamente per i video in diretta.
Ci avetei mai provato? È stranissimo. Prendendosi un po’ di tempo ci si imbatte in cose pericolosamente vicine all’uncanny valley.
Soprattutto, ci si imbatte in parecchi commessi o lavoratori asiatici che, appunto, lavorano.
Nelle ultime settimane si è molto parlato di Zheng Xiang Xiang, una streamer che lavora soprattutto sul social cinese Douyin. E che in pochissimo tempo è diventata famosissima – e, pare, molto ricca.
La cosa curiosa è che tutto ciò che fa Xiang Xiang è mostrare, tirandoli fuori da scatole tutte uguali, una serie di prodotti a velocità quasi folle, mostrandoli alla camera e indicandone solamente il prezzo.
Cappotto, “15 dollari”, scarpe, “30 dollari”, maglia, “5 dollari”, asciugacapelli, “25 dollari” . Tum-tum-tum, rapidissima.
È indubbiamente più facile guardarla che spiegarlo.
Francesco Oggiano ha fatto una bella disamina sul perché questo tipo di creator/influencer/venditori – ce ne sono tanti anche nostrani – hanno un successo così elevato, prendendo come caso studio principale proprio Xiang Xiang.
Xiang Xiang non si limita a mostrare i prodotti: li impacchetta in una scatola dal design che richiama alcuni packaging lussuosi, e poi li tira fuori richiamando quasi la gestualità di un prestigiatore. È una firma distintiva, che crea un effetto di sorpresa e attesa, generando in chi guarda un senso di tensione e rilascio continuo.
Ma non è solo la gestualità a incollare gli spettatori allo schermo: Xiang Xiang sfrutta anche il principio della scarsità. Ogni prodotto è mostrato per pochissimi istanti e poi sparisce rapidamente dallo schermo. Chi guarda non ha il tempo materiale di riflettere se vuole veramente l’oggetto: l’urgenza e la paura di perdere l’occasione spingono l’acquirente a desiderarlo subito, senza pensarci due volte.
Come spiega il sociologo Robert Cialdini, ciò che è limitato o esclusivo appare automaticamente più desiderabile, e Xiang Xiang incarna questa strategia totalmente.
Alla fine della fiera, per riassumere all’osso, non sono altro che televendite 2.0.
E d’altronde, chi di noi non si è mai incantato a guardare una televendita?
Come stiamo usando le tecnologie per un lavoro sul 2 agosto 1980
Da Sanremo a Magenta, fotografando con un aggeggio strano che converte, inventando, le tue foto rendendole digital-retrò.
Tutto quel che vuoi sapere sulle intelligenze artificiali generative e che puoi chiedere
Sono apparsi in rete due chatbot misteriosi ad alta prestazione. Ecco come usarli (con un po’ di fortuna)