Niente politica su Meta

Meta vuole diminuire sempre di più la visibilità dei contenuti “politici” dalle proprie piattaforme.

17 febbraio 2024

Sappiamo che uno dei “problemi” di Twitter/X era (ed è ancora) il fatto che sia teatro di dibattiti politici, disinformazione a riguardo, clima tossico a causa di tutto questo e quant’altro.
Ecco, Meta a quanto pare non ci sta e vuole diminuire sempre di più la visibilità dei contenuti “politici” dalle proprie piattaforme.

Meta ha infatti dichiarato che i contenuti politici non saranno più raccomandati su Instagram e Threads, proprio per evitare che queste piattaforme diventino un secondo Twitter, dove il dibattito politico spesso si trasforma in caos tossico.

La compagnia deciso che, in vista delle elezioni statunitensi del 2024, anche Instagram e Reels ridurranno la visibilità di questi post, adottando un approccio simile a quello già attivo su Facebook. Le modifiche mirano a escludere i contenuti politici dalla sezione Esplora, dai Reels e dalle raccomandazioni in-feed, lasciando agli utenti la possibilità di vedere questo tipo di contenuti solo se seguono attivamente i rispettivi account.

 

Giusto? Sbagliato?

Beh, indubbiamente ci costringe a riflettere sul modo in cui le Big Tech sono in grado di plasmare la nostra percezione del mondo.

Tipo, come sta accadendo per quanto riguarda la guerra.

 

Le piattaforme social sono ormai una delle principali fonti d’informazione per molti, ma il controllo sulla visibilità di certi temi può nascondere o limitare le informazioni che arrivano al pubblico. Durante la crisi a Gaza, diverse testimonianze affermano che Meta abbia applicato uno shadow ban sui contenuti legati al conflitto, limitandone la diffusione o nascondendoli.

 

In un contesto in cui già l’accesso alle notizie è complicato da blackout di elettricità e internet, questo tipo di moderazione rischia di oscurare le sofferenze di intere popolazioni.

La scelta di Meta di limitare i contenuti politici potrà forse ridurre il clima tossico online (ma lo farà davvero?).

 

Al costo, però, di ridurre anche l’accesso ad informazioni fondamentali su temi importanti, per quanto controversi.

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