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Mentre YouTube cerca di proteggere l’uso delle immagini e voci dei suoi utilizzatori, Meta vuole innovare Instagram con funzionalità di editing video avanzate basate sull’intelligenza artificiale. Due facce della stessa medaglia.
YouTube, non è una gran novità, vuole (tentare di) mettere un freno al caos generato dall’intelligenza artificiale, offrendo a celebrità e creator strumenti per individuare i contenuti che sfruttano la loro immagine o voce senza permesso.
Per farlo, la piattaforma starebbe collaborando con la Creative Artists Agency (CAA), una delle principali realtà che rappresentano artisti e atleti, per testare questo tipo di tecnologia già a partire dal prossimo anno.
Andando più nel concreto, si parla di un sistema che permetterà alle personalità pubbliche di “scoprire e bloccare” su larga scala le copie IA del proprio volto, corpo o voce.
Non solo. L’idea di CAA – sebbene non sia chiaro se verrà utilizzato anch’esso su YouTube – è anche di creare un archivio, il cosiddetto CAAVault, che possa appunto “salvare” digitalmente le sembianze di chi si affida a tali tecnologie. Non solo l’aspetto, ma anche la voce. Questo archivio è stato introdotto poche settimane fa, e l’agenzia sostiene sia un ulteriore strumento per proteggere le identità digitali.
Infine, la piattaforma starebbe lavorando ad una tecnologia che identifichi le voci dei cantanti “ricreate” con le Intelligenze Artificiali, in modo che le etichette discografiche possano richiederne la rimozione.
Questo per quanto riguarda YouTube. Ma Meta, in tutto questo?
Meta starebbe ripartendo da Instagram che vuole rivoluzionare, è il caso di dirlo, l’editing video con una funzione basata su intelligenza artificiale generativa, promettendo di rendere modificabile “quasi ogni aspetto” dei video.
Grazie a Movie Gen AI, sviluppato da Meta, basterà un comando testuale per cambiare sfondi, aggiungere oggetti o trasformare l’aspetto delle persone, come mostrato in una demo dove Adam Mosseri diventa un pupazzo di feltro, una sorta di Muppet.
Meta punta a competere in questo non tanto contro i “rivali” storici, gli altri social, quanto con Adobe e OpenAI portando questo tipo di tecnologia (per la prima volta?) direttamente su una piattaforma social, rendendola accessibile praticamente a tutti, e non solo agli addetti ai lavori e agli appassionati.
29 dicembre 2024
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