L’intelligenza artificiale per raccontare la strage di Bologna
Come stiamo usando le tecnologie per un lavoro sul 2 agosto 1980
Quello dei necrologi falsi pubblicati online è effettivamente un problema, sebbene poco conosciuto.
Quello dei necrologi falsi pubblicati online è effettivamente un problema, sebbene poco conosciuto.
Negli ultimi anni si è visto un aumento sostanziale di bot che raccolgono dati da varie fonti e generano articoli fasulli – anche migliaia ogni giorno -. Questi articoli, spesso camuffati da necrologi, riescono a posizionarsi bene nei risultati dei motori di ricerca, guadagnando visibilità su Google e portando traffico ai siti che li ospitano.
La situazione s’è ulteriormente aggravata col proliferare degli strumenti di intelligenza artificiale, che rendono lo scraping e la scrittura dei contenuti più veloce e “automatica”.
È poco simpatico trovarsi “vittime” di questi articoli fasulli, ancor meno simpatico se abbiamo perso un nostro caro e i suoi dati stanno venendo diffusi, e i motori di ricerca ancora non riescono a far fronte al problema.
Ma perché viene fatto? Fondamentalmente per guadagnare visite, e dunque denaro.
Ma talvolta si tratta di uno schema più articolato: si crea un sito web colmo di questi necrologi fasulli, si ottengono visite, si ottiene un buon punteggio SEO (ovvero si compare più in alto su Google) e, una volta ottenuta una buona indicizzazione, si vende il sito a cifre variabili.
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