Silicon Valley Bank: il fallimento e le rassicurazioni di Biden

«Il nostro sistema bancario è sicuro», ha detto Biden dopo il fallimento della Silicon Valley Bank e di Signature Bank.

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Si deve esporre addirittura il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden per rassicurare tutti: «Il nostro sistema bancario è sicuro», ha detto dopo il fallimento della Silicon Valley Bank e, a seguire, di Signature Bank.

Le rassicurazioni di Biden sono comprensibili: vuole evitare il panico.

In questo contesto, va ricordato senz’altro – come fa Nicholas Nassim Taleb – che in effetti il numero di fallimenti bancari si è ridotto notevolmente dalla crisi dei subprime in poi (qui una lista dei fallimenti dal 2009 a oggi).

Tuttavia, il meccanismo di protezione introdotto dalla FDIC (Federal Deposit Insurance Corporation) ha inciso molto su un altro tipo di banche di cui si parla davvero poco: le banche di comunità.

In “Padroni del futuro” Marjorie Kelly racconta, per esempio, la storia della Beverly Cooperative Bank, una banca che serve una comunità piccola, ha solo quattro filiali, tutte nello stesso territorio, Salem, Massachissets.

L’amministratore delegato di quella banca raccontava a Kelly che, a causa delle norme introdotte, la sua banca, che «versava alla FDIC 26.000 $», ora versa quasi 600.000 $: «Equivale al 30% dei nostri profitti».

Per una banca di comunità significa poter fare sempre meno. E in effetti, quelle banche, che erano sopravvissute alla Grande Depressione del 1929, sono sempre meno. Se erano 800 (già in grande diminuzione) nel 2012, sono diventate 485 nel 2018.

Ora, senza farsi prendere dall’ansia e senza ascoltare le sirene tecnocratiche (c’è chi sta approfittando della situazione per soffiare sul fuoco delle criptovalute, per esempio), sarebbe davvero il caso di rivedere un po’ tutto nel nostro modello di crescita e di proprietà e di generazione del profitto. Perché il profitto può essere per una comunità.

Nel libro di Kelly c’è una bellissima domanda a cui provare a rispondere: «Qual è il miglior modello economico possibile per chi vive dentro un organismo vivente?».

Ecco: occasioni come questa sono perfette per parlare di concetti che non trovano mai l’adeguata esposizione. Come, per esempio, l’idea dell’economia generativa: una proposta di economia che mette al centro il benessere delle persone e non il profitto finanziario per pochi.

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