Un viaggio a 8 bit con il Rabbit r1
Da Sanremo a Magenta, fotografando con un aggeggio strano che converte, inventando, le tue foto rendendole digital-retrò.
«Mi fai un esempio di cancel culture»?
È quel che ho chiesto in due momenti distinti su Facebook (qui e qui), per capire qual è la percezione rispetto a un argomento di cui l’infosfera italiana parla molto spesso di riflesso rispetto al dibattito americano. Ho ricevuto una serie di risposte di vario genere. I casi specifici che mi sono stati indicati sono molti e di vario genere, recenti e passati.
Per ciascuno offro almeno un link di approfondimento. In alcuni casi, c’è un’operazione di ricostruzione da parte dei media completamente sbagliata (ad esempio, moltissimi hanno scritto che la biografia di Roth è stata mandata al macero. Non è così).
Se hai un caso da aggiungere alla lista, dei commenti da aggiungere, dei suggerimenti, delle fonti o qualsiasi altro pezzettino di questa storia che credi sia importante per scrivilo in questo documento convidiso su Google Doc.
Ora questo contenuto anticorpo è in fase di lavorazione collettiva, man mano che le parti di cui si compone saranno pronte le pubblicheremo qui a disposizione di tutti.
Nel frattempo, questo è l’indice delle cose a cui stiamo lavorando insieme alle lettrici e ai lettori che ci stanno aiutando:
Da Sanremo a Magenta, fotografando con un aggeggio strano che converte, inventando, le tue foto rendendole digital-retrò.
Michela Murgia ha smosso le coscienze italiane ricordando a tante donne che possono non stare zitte.