Franco Cesana, il più giovane martire della Resistenza
Tra il luglio e il settembre 1944, nei dintorni di Zocca, la storia di resistenza e di sacrificio di un bambino
«Mi fai un esempio di cancel culture»?
È quel che ho chiesto in due momenti distinti su Facebook (qui e qui), per capire qual è la percezione rispetto a un argomento di cui l’infosfera italiana parla molto spesso di riflesso rispetto al dibattito americano. Ho ricevuto una serie di risposte di vario genere. I casi specifici che mi sono stati indicati sono molti e di vario genere, recenti e passati.
Per ciascuno offro almeno un link di approfondimento. In alcuni casi, c’è un’operazione di ricostruzione da parte dei media completamente sbagliata (ad esempio, moltissimi hanno scritto che la biografia di Roth è stata mandata al macero. Non è così).
Se hai un caso da aggiungere alla lista, dei commenti da aggiungere, dei suggerimenti, delle fonti o qualsiasi altro pezzettino di questa storia che credi sia importante per scrivilo in questo documento convidiso su Google Doc.
Ora questo contenuto anticorpo è in fase di lavorazione collettiva, man mano che le parti di cui si compone saranno pronte le pubblicheremo qui a disposizione di tutti.
Nel frattempo, questo è l’indice delle cose a cui stiamo lavorando insieme alle lettrici e ai lettori che ci stanno aiutando:
Tra il luglio e il settembre 1944, nei dintorni di Zocca, la storia di resistenza e di sacrificio di un bambino
Ce la spacciano per la soluzione a molti dei mali dell’Italia, ma in realtà la meritocrazia, con il suo mix di morale cattolica e positivismo, è un pericolo per la democrazia. Ci salveranno le raccomandazioni
Cominciò tutto così. Eravamo giornalisti digitali, sommersi dalla quotidianità, immersi in un frullatore, persi a rincorrere l’ultima polemica, a buttar fuori contenuti prima degli altri per racimolare qualche click in più. Qualcuno di noi aveva competenze specifiche appetibili (tipo che sapevamo fare la SEO, o beccare il filone giusto per i social), avevamo ambizioni diverse […]
Gli scugnizzi, gli eroi di strada partenopei, furono protagonisti della cacciata dei nazisti da Napoli.