I fondi di coesione Ue vengono usati anche per finanziare progetti di sorveglianza. A Venezia hanno sostenuto la realizzazione di una Smart Control Room. Ma non è l’unico caso. Alberto Puliafito e Laura Carrer indagano
I fondi di coesione Ue vengono usati anche per finanziare progetti di sorveglianza.
È avvenuto in diverse città italiane, soprattutto grazie ai fondi del Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020 (PON Metro). A Firenze e a Roma, per esempio.
Ma il caso più emblematico è quello di Venezia.
In Laguna, i contributi europei hanno sostenuto la realizzazione di una Smart Control Room, i cui usi spaziano in campi molto diversi, dall’ambiente al turismo. E pongono molte domande.
Per questo, è proprio da Venezia che parte il nostro viaggio per capire come si legano coesione e sorveglianza.
La Smart Control Room di Venezia è stata finanziata con fondi della politica di coesione europea per contrastare le disuguaglianze, migliorare le condizioni di vita, rafforzare la coesione. Ma è davvero così?
Il primo caso del mondo contemporaneo occidentale in cui una città diventa “su prenotazione”.
A Roma i fondi di coesione hanno sostenuto una piattaforma digitale per rendere la Capitale smart. I risultati sono poco chiari, ma il progetto è stato rifinanziato.
L’idea di smart city è sempre più diffusa e applicata, ma non è poi così chiaro come si concretizzi. E, soprattutto, a vantaggio di chi.