Sappiamo chi ha causato l’esplosione all’ospedale di Gaza?


La risposta veloce è: no, non ancora. Quella lunga è qui sotto.

Slow News. Il primo progetto italiano di slow journalism.

Il 17 ottobre 2023 un’esplosione nell’ospedale Al-Ahli Arab a Gaza ha causato centinaia di morti.
Undici giorni dopo l’esplosione, non sappiamo ancora quale sia stata la causa.
Hamas, l’organizzazione politica e militare che governa la striscia di Gaza, accusa Israele, sostenendo che si sia trattato di un bombardamento aereo.
Israele sostiene che è stato un missile sparato per errore dal PIJ (Palestinian Islamic Jihad), che a sua volta nega.
Al lavoro sul campo, sia fisico che digitale, per capire come sono andate le cose, ci sono persone specializzate in analisi open source, o OSINT.

OSINT: che cos’è l’analisi open source?

Là fuori, nell’ecosistema digitale, ci sono enormi quantità di dati. Foto e video, soprattutto, ma anche altri tipi di tracce (nickname, per esempio. O mail, o indirizzi IP o altro). Le persone che lavorano nel mondo OSINT (Open Source Intelligence) scavano tra questi dati e cercano di verificarli. Trovano – o cercano di trovare –, per esempio geolocalizzazioni e cronolocalizzazioni di foto o video. Cercano cioè di capire cosa raffigurano i contenuti che girano su piattaforme come YouTube, Instagram, TikTok, Facebook, Twitter: cercano di capire se sono contenuti artefatti, da dove provengono, chi li ha realizzati, che cosa mostrano veramente, quando sono stati realizzati.
In presenza di un qualsiasi contenuto, chi lavora nel mondo OSINT si pone le famigerate 5W: chi, che cosa, dove, quando e – se possibile – perché.

Inchiesta OSINT: cos'è, come si fa e perché non si fa in Italia?

Quanto tempo ci vuole a fare queste analisi?

È impossibile dire con precisione quanto tempo ci voglia per arrivare a conclusioni chiare e univoche su un contenuto che si trova online. È un lavoro lento, lungo, faticoso, che richiede competenza, dedizione, capacità di non saltare a conclusioni, tempo a disposizione e anche energie: spesso è un lavoro di gruppo, nel senso che c’è un’intera comunità al lavoro per fare questo tipo di analisi, a volte anche volontariamente. Uno dei progetti che se ne occupa esplicitamente e per vocazione è Bellingcat (fanno anche i corsi, io ne ho fatto uno ed è stato bellissimo), ma anche realtà come il New York Times e la BBC, per esempio, si sono dotate di specialisti OSINT.

Specialisti OSINT al lavoro sul caso dell'ospedale

Bellingcat, il 18 ottobre 2023, ha scritto un pezzo dal titolo Identifying Possible Crater from Gaza Hospital Blast. La BBC ha un gruppo di lavoro che si chiama BBC Verify. Il 26 ottobre 2023 ha aggiornato un pezzo dal titolo Gaza hospital blast: What does new analysis tell us? Il New York Times in un primo momento ha incautamente riportato la prima versione – quella di Hamas – contribuendo, come facile immaginare, alla polarizzazione della conversazione. Si sono scusati (una cosa che raramente vediamo succedere nel giornalismo italiano). Poi però hanno iniziato a lavorare sul serio. In particolare, il 26 ottobre hanno pubblicato la verifica un video che mostra un razzo: quel video è la prova che usa Israele per sostenere la tesi che sia stato un razzo sparato da Gaza a colpire l’ospedale. Con analisi minuziosa il New York Times dimostra che non è così.
Il che non ci dice ancora assolutamente nulla della dinamica dei fatti.

Ma nel frattempo è andato tutto male (sì, anche nell’infosfera)

Il problema è che, se accettiamo di vivere nell’istantismo, se vogliamo per forza una gratificazione immediata alle nostre domande, alle nostre richieste, persino al nostro bisogno di rassicurazione rispetto alla rappresentazione che ci facciamo del mondo, finiremo per credere alla prima fonte vicina a noi. Anche se questa fonte si limita a riportare dei virgolettati di parte. Anche se questa fonte non ha fatto nessun tipo di lavoro di verifica delle fonti.
Così, va a finire che, a seconda di quel che si sceglie di credere nell’immediato, della fonte di cui decidiamo di fidarci, ci sono versioni diverse dei fatti. Questo è un problema enorme per costruire una base condivisa di conversazione.

Cosa potremmo fare, allora?

È difficile dirlo, perché è evidente che la società che abitiamo è una società a gratificazione istantanea.
Mettiamola così: chi produce informazione potrebbe provare a astenersi dal riportare qualsiasi cosa che non sia stata verificata. In verità, dovrebbe astenersi. Perché il metodo della verifica è l’unica cosa che distingue il giornalismo da tutto il resto.

Contro le bandierine c'è solo il tempo

Osservare ogni evento della realtà come se fosse una partita di calcio, sfoggiare le bandierine – sì, queste 🇮🇱 🇵🇸 – non fa alcun bene non solo alla conversazione ma nemmeno alla nostra comprensione della realtà.

Il metodo della verifica è l'unica cosa che distingue il giornalismo da tutto il resto.
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