
Storia di una domanda che sembra di stretta attualità oggi, ma che in realtà ci si pone da anni e che da anni ha la stessa risposta.
Il vaccino contro la malaria R21/Matrix-M è stato approvato per l’uso pediatrico in Burkina Faso dall’Agenzia nazionale per la regolamentazione farmaceutica (ANRP) del Ministero della salute e dell’igiene pubblica. Potrà essere somministrato a tutti i bambini dai 5 ai 36 mesi.
In Burkina Faso, come in molti altri paesi a basso reddito, la malaria è la prima causa di mortalità infantile.
La decisione di approvare questo vaccino si è basata sui risultati dello studio di fase 2 e 3 condotto da un centro ricerche locale e che ha riguardato circa 5.000 bambini in Burkina Faso, Kenya, Mali e Tanzania.
Il Burkina Faso è il terzo paese dell’Africa subsahariana, dopo Ghana (ne abbiamo parlato qui) e Nigeria, a registrare questo farmaco, che è prodotto e commercializzato dal Serum Institute of India, che può produrre due milioni di dosi all’anno di R21 e sta per essere costruita una fabbrica anche in Ghana che ha già approvato l’uso del vaccino insieme alla Nigeria.
R21/Matrix-M ha mostrato un grande successo durante le sue prove sul campo nel vicino Burkina Faso: la soglia minima di efficacia per un farmaco stabilita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è del 75% e l’efficacia di questo farmaco, somministrato in tre dosi, si attesta al 77%. Si tratta di un risultato straordinario perché la malaria è ancora endemica a livello globale: in tutto il mondo nel 2021 i casi di malaria sono stati 247 milioni, in aumento rispetto ai 245 milioni del 2020. Nel 2020, circa 627.000 persone sono morte di malaria, la maggior parte delle quali proprio in Africa. Si stima che il 95% delle infezioni (228 milioni di casi) siano avvenute proprio in Africa. I primi sei paesi della lista, vale a dire Nigeria (27%), Repubblica Democratica del Congo (12%), Uganda (5%), Mozambico (4%), Angola (3,4%) e Burkina Faso (3,4%), rappresentano circa il 55% di tutti i casi a livello globale.
Storia di una domanda che sembra di stretta attualità oggi, ma che in realtà ci si pone da anni e che da anni ha la stessa risposta.
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Fu uno dei primi, su mandato dell’ONU, a cercare una mediazione di pace tra Israele e Palestina. Fu ucciso in un agguato a Gerusalemme nel 1948.
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