Lavoro povero

Una delle grandi battaglie culturali che si sta svolgendo ormai da anni è quella sul lavoro. Per questo ne parliamo in maniera sistematica su Slowly. Ci sono due elementi di questa battaglia che avvelenano la conversazione:
– il mercato del lavoro, che non è sinonimo di lavoro (e che mostra tutti i suoi limiti, visto che i lavori delle persone indispensabili che mandano avanti interi settori sono spesso sottopagati)
– l’idea che lavoro significhi per forza sacrificio

C’è poi una costante umiliazione dell’altro nella conversazione: il sottosegretario al lavoro Claudio Durigon che dice che anche i laureati devono accettare di fare i camerieri, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che dice che lo stato non può mantenere chi aspetta il lavoro dei sogni sono solo alcune delle dichiarazioni che buttano benzina sul fuoco.

In effetti, i giornali da anni non fanno che enfatizzare tutti i problemi del reddito di cittadinanza, dimenticandosi sistematicamente i veri numeri.

E dimenticandosi sistematicamente che esiste, sebbene sommerso e per nulla rappresentato, il problema del lavoro povero. Cioè di tutte quelle persone che lavorano – 1,3 milioni secondo l’ISTAT – ma comunque non raggiungono una retribuzione di almeno 12mila euro l’anno.

Cose che restano

Cose che meritano di non essere perse nel rumore di fondo della rete, che parlano di oggi e che durano per sempre
  • Articolo
    Articolo
    un giorno fa
    Winter Games, senza winter

    La cosa che resta di oggi è un progetto strano, pubblicato dalla BBC nel maggio del 2021, ha come orizzonte degli eventi il 2050. Si intitola Sport 2050 ed è stato creato con per «rendere più concreti gli impatti futuri astratti del cambiamento climatico per le persone, analizzando come potrebbero influire sulla loro vita quotidiana», […]

  • Articolo
    Articolo
    5 giorni fa
    La violenza e noi

    La cosa che resta di oggi è un articolo apparso sul Tascabile all’inizio del mese di dicembre, l’ha scritto Gianmarco Gronchi e si intitola La violenza e noi. È un lungo percorso che parte da un video sugli scontri violenti in Nepal che hanno insanguinato le strade del paese, ma anche portato, in poche ore, […]

  • Video
    Video
    7 giorni fa
    Fun to imagine

    La cosa che resta di oggi è un’intervista video del 1983 che è contemporaneamente un capolavoro di chiarezza, un sunto delle nozioni più importanti della fisica, e un inno alla curiosità, alla conoscenza e alla creatività. Si intitola Fun to imagine,  dura un’oretta e ha come protagonista è Richard Feynman, uno dei più importanti fisici […]

Leggi tutte le cose che restano