
Fu uno dei primi, su mandato dell’ONU, a cercare una mediazione di pace tra Israele e Palestina. Fu ucciso in un agguato a Gerusalemme nel 1948.
L’azienda farmaceutica marocchina Pharma-5 ha annunciato la commercializzazione del primo farmaco generico a base di cannabis realizzato al 100% in Marocco. Il farmaco sarà disponibile, dietro prescrizione medica, nelle farmacie marocchine già nella prima metà del 2025 e sarà rimborsato dall’assicurazione sanitaria.
Il farmaco si chiama Cannabidiol Pharma-5 ed è un trattamento “rivoluzionario” per le epilessie intrattabili, quel genere di episodi invalidanti di epilessia che si verificano nonostante i trattamenti farmacologici, una soluzione terapeutica “accessibile e innovativa”: una patologia che colpisce circa 100.000 marocchini, principalmente bambini, di cui quasi il 25% non risponde ai trattamenti convenzionali. Il farmaco è a base di cannabidiolo (CBD, principio attivo non-psicotropo contenuto nella cannabis che è stato considerato stupefacente soltanto in Italia) e riduce la frequenza e la gravità delle crisi epilettiche resistenti ad altri trattamenti. Frutto della collaborazione tra settore pubblico e privato, il progetto Cannabidiol ha richiesto un investimento di 250 milioni di dirham (23 milioni di euro circa), di cui il 25% destinati a ricerca e sviluppo.
A Marrakech, un anno fa all’Africa Investment Forum, ho parlato con Mia Lahlou-Filai, amministratrice delegata di Pharma-5 (sesta azienda farmaceutica africana per fatturato, tre fabbriche in Marocco e una in costruzione in Costa d’Avorio) e mi spiegò che “la nostra azienda ha integrato circa il 70% della catena del valore perché non solo produciamo, non solo distribuiamo, non solo controlliamo i nostri prodotti, ma li sviluppiamo. Il che significa che possediamo la formula perché creiamo la formula, non la acquistiamo. Questo ci permette di addentrarci in altri settori” disse parlandomi delle attività di ricerca nel campo della medicina tradizionale. “E, naturalmente, la prima area in cui siamo coinvolti è l’industria della cannabis”, prodotto tradizionale per eccellenza in Marocco.
Il Marocco, con la cannabis legale, sta segnando un passo importante di storia della scienza: ha creato una zona economica speciale per la lavorazione della cannabis a Ketama, ha autorizzato la vendita di prodotti derivati a giugno e il re ha amnistiato quasi 5.000 persone condannate per reati legati alla cannabis. Sarà interessante vedere i numeri di quest’industria alla fine del prossimo anno.
Fu uno dei primi, su mandato dell’ONU, a cercare una mediazione di pace tra Israele e Palestina. Fu ucciso in un agguato a Gerusalemme nel 1948.
Ritrae mille mila bici che percorrono libere e sicure uno spazio che di solito è pericoloso e proibito a chi non è in automobile ed è una cosa che dovremmo rifare dovunque.
La cosa che vogliamo che resti di oggi, venerdì 3 ottobre 2025, è un testo effimero che tra meno di 24 ore sparirà, scritto dal cantante torinese Andrea Lazslo De Simone
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