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Le manovre di avvicinamento alle elezioni potrebbero spostare l’asse del Parlamento Europeo
Si vota dal 6 al 9 giugno 2024.
La legge elettorale europea è di tipo proporzionale.
L’Italia elegge, nel 2024, 76 parlamentari. Prima erano 73, aumentati in seguito all’uscita del Regno Unito dall’Unione europea.
La data delle elezioni Europee 2024 non è ancora stata decisa dal Consiglio dell’Unione Europea, che deve definire il periodo di tempo entro il quale si deve svolgere il voto.
A quel punto, ciascuno dei 27 Stati membri sceglierà la data ufficiale delle elezioni. Lo spoglio verrà eseguito contemporaneamente.
Le elezioni europee del 2024 sembrano lontane, soprattutto perché siamo ormai abituati al fatto che le elezioni vengono trattate sempre con il medesimo schema. Ci si interessa alla questione quando parte la campagna elettorale. Si raccontano i risultati, si continua poco dopo.
Eppure, le elezioni rimangono uno dei momenti più importanti delle democrazie rappresentative e persino dell’elezione di un Parlamento di “secondo livello”, come quello europeo.
Come racconta Politico Europe, alcuni partiti si stanno già muovendo, in particolare quelli di destra.
Storicamente, il Parlamento Ue è stato dominato da due forze, i popolari del PPE a destra e i socialisti S&D a sinistra. Queste due forze si sono più volte alleate per eleggere i capi delle istituzioni Ue in maniera bilanciata. Con il risultato di avere sempre un approccio centrista.
Ora, però, le cose potrebbero cambiare. Il PPE potrebbe decidere di allearsi con i conservatori dell’ECR, che stanno ancora più a destra, contano tra le loro fila i polacchi di PIS e gli spagnoli di VOX e sono guidati, almeno simbolicamente, da Giorgia Meloni.
È un’alleanza possibile? Quali segnali la anticipano? E quali sarebbero le conseguenze per l’UE?
In questo articolo di scenario Politico prova ad immaginare un’Europa decisamente più conservatrice.
Ma il punto è che non abbiamo ancora idea di cosa sarà dell’Unione Europea, che ha ancora una lunga strada da fare per trovare una sua identità: il bilanciamento centrista ha avuto, fino a questo momento, un effetto straniante. Da un lato, di fronte all’emergenza Covid-19 e, almeno parzialmente, anche di fronte all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, l’Unione ha trovato una sua dimensione, riuscendo a recuperare parte della fiducia da parte di cittadine e cittadini.
Dall’altro, però, il bilanciamento efficace tra le questioni che riguardano gli stati-nazione che la compongono e l’Unione stessa è ancora lontano dall’essere compiuto.
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