Ottavia Piana è una speleologa. Siccome, mappando il sottosuolo nell’ambito di un lungo progetto, è rimasta bloccata in una grotta per la seconda volta, lo sport principale dei commentatori da divano è diventato criticare l’opportunità che il soccorso a Piana sia “a carico dei contribuenti” (e ovviamente anche le sue competenze, le sue motivazioni e […]
Commissione Europea e tirocini: nessun obbligo di remunerazione per gli Stati membri
A seguito della relazione sul tema presentata a febbraio, la Commissione Europea ha presentato una proposta di legge relativa “al miglioramento e all’applicazione delle condizioni di lavoro dei tirocinanti e alla lotta ai rapporti di lavoro stabili spacciati per tirocini”.
Tra le varie iniziative, figurano:
- Il principio di non discriminazione: i tirocinanti devono essere trattati allo stesso modo dei dipendenti, salvo quando il diverso trattamento sia giustificato da motivi oggettivi – come differenza di intensità di lavoro, responsabilità e mansioni.
- L’obbligo che i tirocini non vengano utilizzati per nascondere quelli che in realtà sarebbero posti di lavoro stabili, che verrebbe garantito tramite controlli e ispezioni.
- Assicurare la presenza di canali protetti e affidabili attraverso i quali i tirocinanti possano denunciare eventuali condizioni lavorative inadeguate e pratiche scorrette.
- La possibilità, per i sindacati, di rappresentare i tirocinanti a tutela dei loro diritti.
Contestualmente, è stata presentata una proposta di revisione per quanto riguarda i requisiti minimi stilati nel 2014 dal Consiglio UE: si tratterebbe di linee guida non vincolanti che, se rispettate, garantirebbero di proporre dei tirocini considerati “di qualità” dalla Commissione (ad esempio l’offerta di un impiego post-tirocinio, iniziative di welfare aziendale e così via).
La situazione evidenziata nella relazione risultava infatti piuttosto critica: una delle più grosse criticità era data dalla pratica – diffusissima – dei tirocini non retribuiti, o retribuiti in maniera inadeguata a coprire anche le spese di base. “È una questione di diseguaglianza” ha commentato Eva Lindström, membro della Corte dei conti UE, tra le firmatarie della relazione. Svolgere un tirocinio privo di retribuzione, o retribuito non adeguatamente, è “un lusso” riservato a chi può permetterselo.
Ad oggi non sarebbero stati presentati obblighi per garantire una retribuzione equa e adeguata da parte dei datori di lavoro: tutto ciò che riguarda le retribuzioni sarebbe stato infatti inserito all’interno delle linee guida – che sono né obbligatorie né vincolanti, ma “consigliate”.
In merito si è espresso il Commissario europeo per il Lavoro, Nicolas Schmit, sostenendo che devono essere i singoli Stati membri, con le proprie legislazioni, a vietare i tirocini non retribuiti: per la Commissione Europea, legalmente, questo non è possibile.
4 aprile 2024
News Flow
- Alberto Puliafito6 giorni faOttavia Piana e i soccorsi
- Andrea Spinelli Barrileun mese faLe ferite dello Stato di diritto europeo
La cantante maliana Rokia Traoré, arrestata il 20 giugno all’aeroporto di Fiumicino e da allora detenuta nel carcere di Civitavecchia, sarà estradata in Belgio. Lo ha deciso martedì sera la Corte di Cassazione, presso la quale si è svolta un’udienza in cui è stata discussa la questione di legittimità costituzionale sollevata dalla legale dell’artista. La […]
- Andrea Spinelli Barrile2 mesi faGli stereotipi costano un sacco di soldi
La copertura negativa e stereotipata delle questioni che riguardano il continente africano costa all’Africa 4,2 miliardi di dollari l’anno.