Quando ci innamorammo dei fumetti giapponesi

TAG:

Prima diffusione e successo dei fumetti giapponesi, manga, in Italia li dobbiamo anche e soprattutto a gruppetti di appassionati che si impegnarono a diffonderli (e a volte adattarli e tradurli) per i loro connazionali.

Tra questi gruppetti ci furono i Kappa Boys: Andrea Baricordi, Massimiliano De Giovanni, Andrea Pietroni e Barbara Rossi, che nel ’92, trent’anni fa (!) fondarono Kappa Magazine, rivista che conteneva capitoli di manga, appunto, pubblicati a puntate, alternati a redazionali di giornalisti e appassionati del settore, interviste, rubriche di approfondimento.

Roba seria, in un periodo in cui Internet non era ancora così diffuso, e dunque tra le poche, pochissime pubblicazioni attorno alle quali si potevano riunire gli appassionati.

Fumettologica ha ricostruito – e celebrato – la storia della rivista.

Francesca Menta
Francesca Menta
3 anni fa

Cose che restano

Cose che meritano di non essere perse nel rumore di fondo della rete, che parlano di oggi e che durano per sempre
  • Video
    Video
    un giorno fa
    La strage di piazza Fontana, raccontata da Lucarelli

    La cosa che resta di oggi, 12 dicembre — tra le altre cose giornata di sciopero generale — serve a non dimenticare una delle più gravi stragi della storia italiana, la strage di piazza Fontana, avvenuta il 12 dicembre del 1969 a Milano. Per ripensarci, a distanza di più di 50 anni, proponiamo un documentario […]

  • Fumetto
    Fumetto
    3 giorni fa
    Il respiro dei ghiacciai

    Un fumetto di Alterals per ricordarsi dei ghiacciai anche dopo la giornata mondiale delle montagne e dei ghiacciai, che come tutte le cose che dovrebbero restare, hanno bisogno di cura e attenzione continua

  • Manifesto
    Manifesto
    4 giorni fa
    Sarà una risata che vi seppellirà

    La cosa che resta di oggi è un manifesto prodotto da Soccorso Operaio nel 1977, ma che ha origine in una frase che ha le sue radici lontane nel tempo, come spesso capita da queste parti. Il manifesto è stampato su carta giallastra, è grande 100×70 cm e rappresenta la sagoma di un militante anarchico […]

Leggi tutte le cose che restano