Il latino, le filastrocche a memoria, i testi religiosi, la storia patria. Su questo si concentra la conversazione sulla scuola, stimolata dalle esternazioni di Valditara a Il Giornale. Scuola senza ideologia, dice il ministro, come se decidere cosa si studia non sia di per sé ideologico.
Il racconto di quel che avverrà nella scuola italiana sembra perfettamente integrato nel nostro tempo: ci mettiamo il latino, così la conversazione social parte a parlar di quello. Le questioni strutturali (che idea abbiamo di futuro? Della valutazione e della pedagogia?) vengono lasciate da parte. Nel frattempo, mentre ci diciamo che il latino serve per imparare a ragionare e le filastrocche per allenare la memoria, la destra al potere prosegue il suo progetto di egemonia culturale fin dalla più tenera età.