
Alle radici di una parola che sembra antica, ma che è nata nel Novecento per definire un crimine “moderno”.
Nel 2020, la produzione di cocaina ha raggiunto il record di 1.982 tonnellate, ed è persino probabile che si tratti di una sottostima. Un record che è stato raggiunto nonostante decenni di faticosi e costosi sforzi per interrompere l’offerta: tra il 2000 e il 2020, in Colombia, gli Stati Uniti hanno investito 10 miliardi di dollari per cercare di interrompere la produzione, pagando le forze armate locali per irrorare le piantagioni di coca con erbicida o per strappare i cespugli a mano. Tutto inutile: quando la coca viene sradicata su una collina, si sposta su un’altra. E la Colombia è piena di colline.
Sempre nel 2020, lo stato americano dell’Oregon è stato il primo a legalizzare piccole quantità di cocaina, eroina e metamfetamine. Come è stato possibile? Con un referendum, attraverso il quale i cittadini dell’Oregon hanno anche legalizzato la psilocibina per le persone dai 21 anni in su. I promotori, tra le altre cose, hanno messo l’accento sul fatto che la mossa consentirebbe di utilizzare il farmaco per trattare la depressione, l’ansia e altre condizioni.
Ma allora, alla luce dell’esperienza perché non cambiare paradigma e chiudere per sempre con la guerra alla droga? Perché, come si chiedeva l’Economist in un editoriale di ottobre, non legalizzare persino la cocaina?
Piccola nota editoriale: su Slow News prestiamo molta attenzione alle parole. Per questo, per esempio, la tag che abbiamo deciso di usare quando tutti gli altri usano Droghe, è Sostanze.
Alle radici di una parola che sembra antica, ma che è nata nel Novecento per definire un crimine “moderno”.
Il 16 settembre, mentre l’esercito israeliano bombardava con violenza Gaza City e la occupava con i suoi carri armati, la Commissione internazionale indipendente d’inchiesta delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti nei territori palestinesi occupati, guidata da Navi Pillay, ha pubblicato il suo ultimo rapporto che riporta una conclusione netta: a Gaza è in atto […]
Il 16 settembre 2025, l’esercito israeliano ha lanciato una offensiva militare a Gaza, bombardando e occupando la città con truppe e carri armati.
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