
Un articolo del 1972 uscito in Olanda che parla di qualcosa che a distanza di più di 50 anni, qui in Italia, è ancora la normalità.
Il Consiglio d’Europa ha adottato il 18 dicembre 2023 il 12esimo pacchetto di misure restrittive contro la Russia, sanzioni individuali ed economiche. L’obiettivo, ha spiegato l’Alto rappresentante per gli affari esteri dell’UE Joseph Borrell, è “indebolire ulteriormente la macchina da guerra della Russia”. Tuttavia, alcune di queste sanzioni arrivano con un ritardo clamoroso e rischiano di risultare poco efficaci: dal 1 gennaio l’UE vieta l’importazione, l’acquisto o il trasferimento diretto o indiretto di diamanti dalla Russia, divieto che si applica ai diamanti originari della Russia, ai diamanti esportati dalla Russia, ai diamanti in transito in Russia e ai diamanti russi lavorati in paesi terzi. In realtà questa sanzione sui diamanti sarà applicata gradualmente, al netto della “necessità di implementare un meccanismo di tracciabilità che consenta misure di applicazione efficaci e riduca al minimo le interruzioni per il mercato dell’UE”, spiega il Consiglio d’Europa.
Il divieto dei diamanti russi fa parte di uno sforzo del G7 per sviluppare un divieto dei diamanti coordinato a livello internazionale che mira a privare la Russia di questa importante fonte di entrate.
Di come la Russia traffica illecitamente in diamanti sfruttando le falle dei meccanismi già esistenti, come il Kimberly Process che imporrebbe il divieto globale di commercializzazione dei “diamanti di sangue”, estratti cioè in zone di conflitto come la Repubblica Centrafricana, abbiamo ampiamente parlato in questo capitolo della serie Russiafrique: il sistema di società e di teste di legno, la commercializzazione dei diamanti insanguinati sul market place di Facebook i collegamenti con personalità del Cremlino e del gruppo Wagner, sono tutte realtà che abbiamo già documentato e che rischiano di non essere colpite efficacemente dalle nuove sanzioni. Hanno infatti già dimostrato di saper aggirare magistralmente gli obblighi già esistenti.
Manca inoltre qualsiasi riferimento ad altre fonti importanti di entrate per la Russia, entrate in parte possibili grazie ai commerci triangolari nei mercati europei: la Russia, tramite società del gruppo Wagner, esporta legname pregiato dalla Repubblica Centrafricana e, la scorsa settimana, questo rapporto dimostra come commerci in oro estratto anch’esso da zone di conflitto in Mali, Sudan e, di nuovo, Repubblica Centrafricana: solo l’oro ha garantito 2,5 miliardi di euro di entrate per il Cremlino, dal febbraio 2022 ad oggi.


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