Alla fonte del problema
La carenza idrica è un’emergenza che ci coinvolge tutti, e andrebbe posta in testa alle agende dei governi. Così non è.
L’accesso universale all’acqua è, e dovrebbe essere, il presupposto di ogni politica tesa a contrastare le diseguaglianze. Ma non sempre ce ne preoccupiamo.
Senza acqua non c’è vita.
Il concetto sembra banale, ma troppo spesso questo elemento così importante viene dato per scontato e percepito come illimitato e inesauribile. Accadueò è una serie alla scoperta dell’impatto che i cambiamenti climatici stanno avendo sulle risorse idriche, sui conflitti di oggi e su quelli che potrebbero verificarsi nell’immediato futuro, sulla finanziarizzazione dell’acqua e sulle lotte per il riconoscimento del suo status di bene comune.
A dieci anni dal referendum del giugno 2011, Slow News fa il punto sull’annoso braccio di ferro fra pubblico e privato e sulle partite geopolitiche che, quotidianamente, si giocano intorno a risorse idriche sempre più scarse.
Dal racconto di scienziati, giuristi e attivisti per l’ambiente e i diritti umani, scopriamo come l’accesso universale all’acqua sia il presupposto di ogni governo democratico e di ogni politica tesa a contrastare le disuguaglianze.
La carenza idrica è un’emergenza che ci coinvolge tutti, e andrebbe posta in testa alle agende dei governi. Così non è.
L’acqua dovrebbe essere un diritto. Invece è una merce, ed è sempre più richiesta.
La progressiva scarsità d’acqua in molte zone del pianeta sta aumentando i conflitti. Ma perché?
Ci sono forze economiche lavorano nell’ombra per far arretrare diritti acquisiti, mettere le mani sulle risorse e privatizzare ciò che è pubblico.
In questo decennio, il Forum italiano dei movimenti per l’acqua ha tenuto alta l’attenzione sull’operato dei numerosi Governi post Berlusconi III.