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Ricordate la questione dei cookie su Google?
Nel 2020 l’azienda aveva annunciato l’intenzione di eliminare i cookie di terze parti entro il 2022, proponendo in alternativa il Federated Learning of Cohorts (FLoC), un sistema che avrebbe consentito il tracciamento delle abitudini di navigazione senza l’uso di identificatori personali.
Ricordate la questione dei cookie su Google?
Nel 2020 l’azienda aveva annunciato l’intenzione di eliminare i cookie di terze parti entro il 2022, proponendo in alternativa il Federated Learning of Cohorts (FLoC), un sistema che avrebbe consentito il tracciamento delle abitudini di navigazione senza l’uso di identificatori personali. L’idea era di proteggere la privacy degli individui, tracciando i comportamenti in gruppi “tematici” anziché su base individuale. Tuttavia, già nel 2021, Google si trovò costretta a posticipare la transizione a FLoC a causa di numerose critiche sollevate da vari settori e regolatori.
Da quel momento, Google iniziò a lavorare su una nuova iniziativa, il Privacy Sandbox, con l’obiettivo di mantenere un sistema di raccolta dati conforme alla privacy ma basato sulla creazione di categorie di utenti, o “coorti”. L’idea alla base del Privacy Sandbox era sostituire i cookie attraverso l’analisi delle preferenze dei gruppi di utenti senza monitorare i singoli. Sebbene la pubblicazione di Privacy Sandbox fosse programmata per il 2023, e Google avesse annunciato che entro il terzo trimestre del 2024 avrebbe disattivato i cookie, vari interventi regolatori, in particolare da parte della Competition and Markets Authority del Regno Unito, hanno ostacolato il processo, ritardandone l’attuazione.
Oggi, Google ha sorpreso più o meno tutti con la decisione di sospendere a tempo indeterminato l’eliminazione dei cookie. L’azienda ha infatti affermato che sta considerando una “nuova esperienza” che lasci all’individuo la scelta sul tipo di dati da condividere, dando modo agli utenti di gestire le impostazioni di tracciamento direttamente da Chrome. Google sta collaborando con regolatori e partner internazionali per perfezionare questo approccio, impegnandosi a migliorare le API di Privacy Sandbox senza rimuovere definitivamente i cookie.
Per il momento, questo cambio di rotta permette alle aziende di tirare un sospiro di sollievo, mantenendo i sistemi di tracciamento esistenti. Tuttavia, rimane aperta la questione sulla modalità con cui Google intenderà implementare la nuova interfaccia di gestione dei dati per l’utente, e se proporrà opzioni simili a quelle introdotte da Apple con il suo App Tracking Transparency.
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