Elezioni e deepfake

7 marzo 2024

Tra poco ci saranno le elezioni USA. La campagna elettorale è già iniziata, le notizie iniziano ad arrivarci e quant’altro.

 

Sapete cosa c’è di diverso rispetto alle scorse elezioni? Che la creazione di deepfake anche molto credibili è diventata alla portata di tutti, soprattutto dal punto di vista audio.

E, infatti, hanno già iniziato a circolare.

Ne è un esempio un recente audio contraffatto attribuito a Joe Biden, generato, a quanto pare, in soli 20 minuti di lavoro e un  singolo dollaro di spesa.

 

L’uso della tecnologia AI per generare contenuti ingannevoli rende la manipolazione dell’informazione estremamente semplice.

La possibilità di produrre deepfake credibili sta già alterando il dibattito pubblico, aggiungendo un nuovo strato di complessità alla sfida della moderazione sui social media. Piattaforme come X (ormai ex Twitter), che hanno ridotto gli sforzi di moderazione sotto la gestione di Elon Musk, stanno già vedendo una proliferazione di contenuti falsi e immagini alterate di personaggi pubblici.

 

Un ulteriore ostacolo è rappresentato dal Primo Emendamento, che limita l’intervento governativo sulla libertà di espressione, creando difficoltà per i legislatori che tentano di bilanciare i diritti di libera espressione con la necessità di combattere la disinformazione elettorale. Inoltre, il dibattito sulla moderazione delle piattaforme è più acceso che mai, con alcuni che sostengono la necessità di una regolamentazione più stringente per contrastare i contenuti potenzialmente dannosi generati con l’Intelligenza Artificiale.

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