
Prima o poi doveva arrivare un Barbero su Cose che restano, no? Quel giorno è oggi, il tema è la guerra lungo la storia dell’Umanità e come al solito è illuminante
Mentre nelle città italiane le automobili continuano a uccidere, inquinare e occupare spazio pubblico, per fortuna in giro per l’Europa c’è chi sperimenta e opera con decisione e leadership rendendo interi quartieri luoghi inospitali per chi pretende di usare la macchina.
Un bell’esempio, questa settimana, lo ha raccontato Il Post, che spiega come si può rendere un quartiere senz’auto o quasi raccontando la storia di Vauban, un quartiere della città tedesca di Friburgo che sta riuscendo nell’impresa.
Come dire, citando quel film: Si. Può. Fare. Basta volerlo.


Prima o poi doveva arrivare un Barbero su Cose che restano, no? Quel giorno è oggi, il tema è la guerra lungo la storia dell’Umanità e come al solito è illuminante

La cosa che resta di oggi è un articolo uscito ieri su Jacobin, firmato da Silvia Gola e Mattia Cavani, redattori e attivisti di Acta, intitolato Sfruttamento editoriale, il personale e il politico. Parla della precarietà del lavoro culturale prendendo spunto da uno sfogo dello scrittore Jonathan Bazzi di qualche tempo fa, ma mette al […]

La cosa che resta che scegliamo oggi viene da lontano, ha più di un secolo, è un testo scritto da Rosa Luxemburg nel 1906, si intitola Sciopero generale, partito e sindacato e parla di qualcosa di molto, molto, molto vicino a noi e che qui a Slow News abbiamo molto a cuore, ovvero la necessità […]

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