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Senza girarci troppo attorno: si stima che nel corso dell’estate 2022 siano morte fino a 61.000 persone a causa del caldo che ha investito l’Europa. 18.000 di questi solo in Italia. Questi dati provengono da uno studio pubblicato su Nature (qui puoi leggerlo integralmente) che ha coinvolto 35 paesi europei.
Secondo questo studio, i paesi del Mediterraneo hanno registrato il tasso di mortalità più alto in rapporto alla dimensione della popolazione e la ragione è nella desertificazione: “A causa di questo clima più secco, le ondate di calore si intensificano, divengono più frequenti e a temperature più alte”, ha detto a Euractiv Joan Ballester, coautore della ricerca e professore presso l’Istituto per la Salute Globale di Barcellona.
Il caldo estremo causa colpi di calore o (ma anche e) aggrava disagi cardiovascolari o respiratori preesistenti, soprattutto nei soggetti più anziani. Non stupisce dunque che l’Italia, con la sua popolazione mediamente tra le più anziane al mondo, sia tra i paesi più colpiti.
I singoli paesi europei hanno cercato di mettere in atto delle strategie per affrontare le ondate di calore: la Francia, ad esempio, dal 2003 – altra annata di caldo intenso – ha messo in atto un piano che comprende l’istituzione di maggiori spazi verdi per favorire il raffreddamento delle aree cittadine. Il Ministero della Salute tedesco ha recentemente lanciato una campagna per accompagnare le autorità locali nel redigere piani d’azione efficaci, coinvolgendo anche i cittadini in questo processo e offrendo più spazi pubblici con disponibilità di acqua potabile e sostegno alle persone senza fissa dimora.
Ma i dati dimostrano, evidentemente, che tutto ciò non è ancora sufficiente. Anche perché c’è il grande tema demografico, che in Europa preferiamo spazzare sotto al tappeto: ad aumentare non è solo il caldo ma anche l’età media. Non saranno estati facili, le prossime.
12 luglio 2023


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