
Un racconto del 1905 di Jack London, che scegliamo per festeggiare una bellissima notizia che è arrivata durante la notte da New York
OpenAi ha reso disponibile la prima versione di uno strumento per riconoscere i testi scritti da una macchina generativa tipo ChatGPT. Cioè, un anti-plagio. Tu gli metti dentro un testo e quello ti dice se è probabile o meno che sia stato scritto da una macchina.
Alcune considerazioni sparse:
– ovviamente non funziona
– anche se funzionasse, darà un sacco di falsi positivi e falsi negativi
– anche se funzionasse, che facciamo coi testi generati da una macchina generativa e poi editati da un essere umano?
– è una battaglia persa in partenza. Insieme alla preoccupazione per l’intelligenzadell’intelligenza artificiale, è solo un altro modo di mettere fuori fuoco le questioni importanti
– sarebbe molto più interessante e urgente lavorare sui riconoscimenti di immagini e video creati da macchine generative (ma a lungo andare temo sia una battaglia persa in partenza anche quella)


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