La burocrazia danneggia chi ha meno

Le mie giornate recenti sono state invischiate nella la burocrazia, che ha letteralmente invaso, come farebbe un gas, tutto lo spazio che aveva a disposizione nella mia agenda.

Burocrazia per telefono, di persona, burocrazia nei moduli, burocrazia per le volture, burocrazia per i cartelli di divieto di sosta, burocrazia dei call center, burocrazia per farsi pagare, ma anche per respingere immotivate richieste di pagamento da parte di compagnie telefoniche che sostengono – senza esibire fatture, perché “basta il numero” – che esista un debito risalente a nove anni prima su un numero di telefono che non è dato sapere, burocrazia nelle chat delle scuole dei figli, burocrazia persino nelle conversazioni sui social (sto parlando da qualche tempo a questa parte di copyright, privacy, annessi e connessi. Tipo qui).

Da quando ci ho avuto a che fare la prima volta ho odiato la burocrazia.

È stato un odio viscerale, di quelli che non cancelli. Poi ho capito che il mio odio non era per i “lacci e lacciuoli” da cui vogliono essere libere le persone potenti ma per l’esatto opposto.

Per me la burocrazia è un limite per chi ha meno.

Acuisce le differenze, erode il tuo tempo, aumenta l’asimmetria informativa, ti illude di avere protezione, complica infinitamente le piccole azioni quotidiane con scudi illusori di parole (pensa ai banner per accettare o rifiutare i cookie, a cosa sono diventati, a quante volte li leggi davvero) o di procedure (quando, in realtà, la vera protezione sta nella possibilità di gestire facilmente le eccezioni); la burocrazia garantisce pienamente chi ha la possibilità di adeguarsi rapidamente alle norme mentre ostacola, blocca o addirittura danneggia chi si muove su binari più indipendenti.

Eppure la burocrazia è sorprendentemente amata da molte persone. Il che mi fa sospettare che anche questo tema, come molti (tutti?) altri sia politico e ideologico, legato al modo in cui vediamo il mondo o ce l’hanno raccontato.

Tu che ne pensi?

News Flow

Ultimo aggiornamento un giorno fa
  • Articolo
    Articolo
    un giorno fa
    Le armi a scuola sono normali negli USA

    Mercoledì 10 settembre, alla Utah Valley University, negli Stati Uniti, l’attivista di estrema destra americano Charlie Kirk è stato ucciso da un colpo di pistola sparato da un killer probabilmente appostato sul tetto della scuola. Kirk stava tenendo un incontro pubblico e stava difendendo la libertà di circolazione delle armi, sia nelle scuole che in […]

  • Video
    Video
    2 giorni fa
    Basta morti in strada

    Sabato 6 settembre, intorno alle 6 del mattino, un ragazzo di 25 anni è stato investito e ucciso da una persona — un poliziotto fuori servizio di 26 anni — alla guida di un SUV in via Porpora, a Milano. La vittima si chiamava Matteo Barone, abitava li di fianco e stava attraversando sulle strisce […]

  • Newsletter
    Newsletter
    3 giorni fa
    Un viaggio in Cina

    C’è una breve poesia scritta nel 1728 dal filosofo irlandese George Berkeley che si intitola Verses On the Prospect of Planting Arts and Learning in America e che finisce con una frase che sarebbe diventata celebre per la cultura pop quasi tre secoli dopo

Leggi tutti i Flow
Slow News, via email
Lasciaci il tuo indirizzo e ricevi gratuitamente solo le parti di Slow News che ti interessano: