In Africa la Cina usa Wagner per proteggere i suoi interessi

TAG:

Il 3 luglio scorso alcuni uomini del gruppo paramilitare russo Wagner hanno condotto una missione nella foresta nell’area di Dimbi, nel sud della Repubblica Centrafricana (RCA), per mettere in salvo alcuni cittadini cinesi che lavoravano in un sito minerario e si erano rifugiati nella foresta per proteggersi da un attacco di un gruppo ribelle.

La notizia è stata diffusa inizialmente su un gruppo Telegram, collegato a Wagner, chiamato Grey Zone, sul quale sono state pubblicate alcune fotografie dei cittadini cinesi messi in salvo, ed è stata successivamente confermata da altri media. La richiesta di intervento e di evacuazione sarebbe arrivata direttamente dall’Ambasciata cinese a Bangui.

I cinesi avrebbero ricevuto informazioni circa un attacco in preparazione da parte di un gruppo armato e si sarebbero rifugiati nella foresta per mettersi in salvo. In un’operazione in notturna sono stati tratti in salvo il 3 luglio, sono stati forniti loro pasti caldi e il 4 luglio sono atterrati a Bangui. Il 5 luglio la notizia ha cominciato a circolare anche su social network come Twitter.

Sarebbe la prima volta che la Cina si affida ai paramilitari del Wagner per un’operazione di questo tipo. La Cina si è già rivolta in passato, anche in altri contesti, a milizie locali o appaltatori privati per proteggere le sue aziende all’estero.

Cose che restano

Cose che meritano di non essere perse nel rumore di fondo della rete, che parlano di oggi e che durano per sempre
  • Video
    Video
    tra un' ora
    No Other Land

    Una delle cose che restano più dure e necessarie che abbiamo scelto in questa rubrica: non solo vale la pena di essere visto, ma ha bisogno di ognuno di noi per diffondersi

  • Articolo
    Articolo
    un giorno fa
    La lentezza non è un’ideologia

    A Roma attaccano la politica della mobilità del Comune come “ideologica”, ma non c’è nulla di più anti ideologico e fattuale del fatto che le auto sono il traffico e che per vivere meglio in città dobbiamo usarle il meno possibile

  • Video
    Video
    4 giorni fa
    Il tie-break del secolo

    La cosa che resta di oggi è una cosa tutto sommato “leggera”, anche se si tratta di venti minuti abbondanti di colpi pesantissimi, giocati il 5 luglio del 1980 tra due icone della storia del tennis sul Centre Court di Wimbledon. Da una parte c’era Bjorn Borg, 24 anni, svedese, glaciale e impeccabile, dall’altra John […]

Leggi tutte le cose che restano