Il modo in cui i media parlano di incidenti stradali è un problema

All’inizio di ottobre, una adolescente di Trento è stata uccisa da un motociclista che l’ha investita con la sua moto mentre spingeva sulle strisce pedonali il suo monopattino. In seguito all’impatto, anche il motociclista è morto.

La notizia, però, almeno in prima battuta, è uscita con parole diverse: «Tragedia a Trento, moto travolge monopattino»,  o anche «Incidente stradale a Trento: una 16enne in monopattino uccisa da una moto».

Al di là del fatto che la ragazza il monopattino lo stava spingendo, quindi formalmente era a piedi, questo titolo incarna la prima assurda tendenza nell’uso del linguaggio da parte dei giornalisti italiani quando scrivono di incidenti stradali che coinvolgono automobili a turno contro biciclette, pedoni o monopattini: il transfer della colpa dall’utente allo strumento.

Non sembrano mai i conducenti o le conducenti i responsabili degli incidenti, ma le auto, come se si guidassero da sole.

Ma questa tendenza linguistica è solo una delle storture che fanno della cronaca stradale (ahinoi genere che non manca mai sulle pagine dei quotidiani) un genere giornalistico pericoloso, che contribuisce ad alimentare un immaginario sbagliato e che ha come risultato la colpevolizzazione delle vittime e non dei carnefici.

Per capire meglio il fenomeno e scoprire che si può fare diversamente, scarica, leggi e diffondi Cronaca letale, l’ebook scritto da Gianni Lombardi, autore del blog Benzina Zero che puoi scaricare gratuitamente qui in pdf.

Andrea Coccia
Andrea Coccia
2 anni fa

Cose che restano

Cose che meritano di non essere perse nel rumore di fondo della rete, che parlano di oggi e che durano per sempre
  • Fumetto
    Fumetto
    5 ore fa
    La vita delle altre

    Per la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne abbiamo scelto un fumetto che parla di quelle che sopravvivono, e di chi le aiuta, facendo un lavoro prezioso e troppo spesso ignorato dai media

  • Libro
    Libro
    un giorno fa
    Cazzi vostri, io domani vado in Svizzera

    Oggi si chiudono le elezioni regionali in Puglia, Basilicata e Veneto, per le quali cui sono stati chiamati a votare circa 13 milioni di aventi diritto, ma alla fine rischia di andarci veramente meno di una persona su due. In una giornata come questa, la scelta di un libretto simile vuole sottolineare un fatto che […]

  • Video
    Video
    4 giorni fa
    L’epoca della burocratizzazione totale

    La cosa che resta di oggi è una conferenza del 2015, tenuta dall’antropologo americano David Graeber per la Royal Society of Arts di Londra, la RSA e che aveva come obiettivo raccontare l’epoca di “burocratizzazione totale” in cui viviamo. Per Graber la burocrazia è stata una tematica importante, di cui si è occupato spesso e […]

Leggi tutte le cose che restano