
Fu uno dei primi, su mandato dell’ONU, a cercare una mediazione di pace tra Israele e Palestina. Fu ucciso in un agguato a Gerusalemme nel 1948.
A Lampedusa “c’è un’emergenza umanitaria in corso e va affrontata in maniera differente”. Lo ha detto il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino alle agenzie stampa nazionali.
Per capire l’entità dell’emergenza umanitaria sulla piccola isola a sud della Sicilia forse basta guardare i numeri delle ultime ore: l’11 settembre 2023 ci sono stati in totale 51 sbarchi, per un totale di 1.991 persone arrivate sull’isola. Tra la mezzanotte e le 11 del mattino del 12 settembre 2023 gli sbarchi sono stati 58, per un totale di oltre 2.500 persone arrivate. Nel centro di accoglienza di Lampedusa la sera del 10 settembre c’erano già oltre 2.000 persone (per una capienza massima di 400 posti).
Quelle in arrivo sono imbarcazioni di piccole dimensioni, gommoni da turismo o poco di più, che partono in autonomia dalle coste della Tunisia e, letteralmente, sciamano verso le coste lampedusane. Un vero e proprio “corteo” l’ha definito su X il giornalista Nello Scavo.
L’Europa, e l’Italia, hanno dimostrato di saper fare accoglienza per davvero, di saper garantire protezione temporanea alle persone fragili in fuga dai propri paesi. Lo abbiamo raccontato tante volte con Eleonora e Annalisa Camilli nel progetto A Brave New Europe. È grave, è criminale, che non si voglia (perché si può) fare lo stesso anche oggi.
Fu uno dei primi, su mandato dell’ONU, a cercare una mediazione di pace tra Israele e Palestina. Fu ucciso in un agguato a Gerusalemme nel 1948.
Ritrae mille mila bici che percorrono libere e sicure uno spazio che di solito è pericoloso e proibito a chi non è in automobile ed è una cosa che dovremmo rifare dovunque.
La cosa che vogliamo che resti di oggi, venerdì 3 ottobre 2025, è un testo effimero che tra meno di 24 ore sparirà, scritto dal cantante torinese Andrea Lazslo De Simone
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