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… o almeno, questa è la percezione comune.
Negli scorsi mesi ne abbiamo parlato spesso: la strategia principale di Meta, da un po’ di tempo, sembra essere non tanto valorizzare le caratteristiche delle sue piattaforme – Facebook e Instagram -, quanto scopiazzare quelle di piattaforme di maggior successo.
E abbiamo visto anche come il successo di TikTok sia percepito come una discreta minaccia.
Bene: negli ultimi mesi sia Instagram che Facebook stanno cambiando layout, e soprattutto il primo sta diventando, veramente, una “brutta copia” di TikTok.
Da questo cambiamento è scaturita anche una protesta da parte di influencer e creator illustri, che lamentano come, dopo aver contribuito alla crescita della piattaforma, quest’ultima cambi arbitrariamente le regole del gioco dando eccessivo spazio ai video. Che rispetto a foto e caroselli hanno ben altre regole di linguaggio.
Infatti la mutazione, ormai sempre più importante, di Instagram da piattaforma di condivisione fotografica a contenitore di video brevi o brevissimi, non solo ha alterato la user experience, ma ha anche messo in difficoltà tutti quei creator che nel corso degli anni hanno costruito la loro presenza basandosi sui contenuti visivi statici – quelli per cui, effettivamente, la piattaforma è nata.
Le modifiche agli algoritmi, che ora privilegiano i Reels rispetto ai post tradizionali, hanno ridotto drasticamente la visibilità dei contenuti (foto)grafici, penalizzando chi non è rimasto al passo.
La questione, effettivamente, è meno banale di quanto possa sembrare.
Se da un lato Meta cerca di rincorrere il successo di TikTok per mantenere la propria rilevanza tra le nuove generazioni, dall’altro rischia di alienare una parte significativa della sua base di utilizzatori, composta da persone che preferiscono il formato originale di Instagram.
Le proteste degli influencer non sono solo una questione di adattamento alle nuove dinamiche dei social media, ma riflettono anche un più ampio scontento verso la direzione in cui Meta sta portando le sue piattaforme. Alcuni sostengono infatti che questa TikTokizzazione possa diluire l’identità di Instagram, rendendolo un’ombra indistinguibile tra le varie offerte social. D’altronde, perché devo utilizzare Instagram come utilizzerei TikTok… se esiste già TikTok?
Adam Mosseri, comunque, ha risposto con un diplomatico (parafrasando): attaccatevi al tram.
1 dicembre 2022
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