Il ruolo documentale della fotografia e del video è in forte trasformazione: le intelligenze artificiali generative, infatti, abbattono i costi della produzione di contenuti iper-realistici artefatti (sintografie e video sintetici). Per questo dobbiamo dotarci di competenze e strumenti per identificare, per quanto possibile, le immagini non autentiche.Fra questi strumenti c’è, da un po’ di tempo a questa parte, a disposizione INVID Project.
Inoltre, Google ha appena rilasciato una funzione beta per il suo Fact Check Explorer. Ci si iscrive da qui. Tutte le info le trovi qui.
La cosa che resta di oggi è un manifesto prodotto da Soccorso Operaio nel 1977, ma che ha origine in una frase che ha le sue radici lontane nel tempo, come spesso capita da queste parti. Il manifesto è stampato su carta giallastra, è grande 100×70 cm e rappresenta la sagoma di un militante anarchico […]
La cosa che resta di oggi è un progetto strano, pubblicato dalla BBC nel maggio del 2021, ha come orizzonte degli eventi il 2050. Si intitola Sport 2050 ed è stato creato con per «rendere più concreti gli impatti futuri astratti del cambiamento climatico per le persone, analizzando come potrebbero influire sulla loro vita quotidiana», […]
La cosa che resta di oggi è un articolo apparso sul Tascabile all’inizio del mese di dicembre, l’ha scritto Gianmarco Gronchi e si intitola La violenza e noi. È un lungo percorso che parte da un video sugli scontri violenti in Nepal che hanno insanguinato le strade del paese, ma anche portato, in poche ore, […]
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