
Per la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne abbiamo scelto un fumetto che parla di quelle che sopravvivono, e di chi le aiuta, facendo un lavoro prezioso e troppo spesso ignorato dai media
Si parla molto di settimana lavorativa di quattro giorni, a parità di orario. Secondo diversi studi una settimana lavorativa corta migliorerebbe, nel breve e nel lungo periodo, salute e produttività dei dipendenti: gli esperimenti condotti in diversi paesi (Nuova Zelanda, Regno Unito, Islanda per citarne alcuni), hanno avuto ottimi risultati. Ma quelli individuali non sono gli unici vantaggi della “settimana corta”: ci si chiede, infatti, se questa rivoluzione dell’orario di lavoro non possa essere anche uno stimolo per favorire l’uguaglianza di genere sul posto di lavoro.
A parlarne è Zemorda Khelifi, vicepresidente della città metropolitana francese di Lione, i cui dipendenti pubblici, a partire da settembre, potranno aderire volontariamente alla settimana lavorativa di quattro giorni. Khelifi è anche membro del partito ecologista Europe Ecologie les Verts.
La vicepresidente Khelifi spiega che nella municipalità di Lione l’80% del personale impiegato a part-time è composta da donne, la cui scelta spesso è dettata dal volere, o dovere qualora non possano permettersi nido, babysitter o non possano contare sull’aiuto dei nonni, passare più tempo con i figli. È in questa fase che si fa più evidente il cosiddetto gender pay gap: passare ad una settimana lavorativa breve consentirebbe loro di lavorare a tempo pieno, e stipendio pieno, ma con tre giorni di pausa. Sta ai singoli, e soprattutto alle singole, valutare pro e contro in relazione alla propria situazione personale.
Chiaramente, aggiunge Khelifi, si tratta di un esperimento su base volontaria dettato dalla prospettiva di rendere più attraenti i posti di lavoro nel settore pubblico. Sebbene le prospettive siano incoraggianti, non è possibile prevederne gli effetti sin da ora: ne riparliamo tra sei mesi.
28 giugno 2023


Per la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne abbiamo scelto un fumetto che parla di quelle che sopravvivono, e di chi le aiuta, facendo un lavoro prezioso e troppo spesso ignorato dai media

Oggi si chiudono le elezioni regionali in Puglia, Basilicata e Veneto, per le quali cui sono stati chiamati a votare circa 13 milioni di aventi diritto, ma alla fine rischia di andarci veramente meno di una persona su due. In una giornata come questa, la scelta di un libretto simile vuole sottolineare un fatto che […]

La cosa che resta di oggi è una conferenza del 2015, tenuta dall’antropologo americano David Graeber per la Royal Society of Arts di Londra, la RSA e che aveva come obiettivo raccontare l’epoca di “burocratizzazione totale” in cui viviamo. Per Graber la burocrazia è stata una tematica importante, di cui si è occupato spesso e […]

Un podcast settimanale per approfondire una cosa alla volta, con il tempo che ci vuole e senza data di scadenza.

È dedicata all’ADHD e alle neurodivergenze. Nasce dall’esperienza personale di Anna Castiglioni, esce ogni venerdì e ci trovi articoli, studi, approfondimenti, consigli pratici di esperte e esperti.

La cura Alberto Puliafito, è dedicata al giornalismo e alla comunicazione, esce ogni sabato e ci trovi analisi dei media, bandi, premi, formazione, corsi, offerte di lavoro selezionate, risorse e tanti strumenti.

La newsletter della domenica di Slow News. Contiene consigli di lettura, visione e ascolto che parlano dell’attualità ma che durano nel tempo.